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Una moneta parallela per rilanciare l’economia italiana?

Una moneta parallela per rilanciare l’economia italiana?

I tre maggiori partiti di opposizione italiani vogliono introdurre una valuta parallela all'euro, perché dicono che aiuterà l'economia italiana a crescere e a creare più posti di lavoro.

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I tre principali partiti di opposizione italiani, il Movimento Cinque Stelle, la Lega Nord e Forza Italia, vogliono introdurre una valuta parallela all’euro, perché affermano che aiuterà l’economia italiana a crescere e a generare più posti di lavoro.

Tra i suoi principali sostenitori c'è l'ex presidente Silvio Berlusconiche il 20 agosto ha presentato la sua proposta al quotidiano italiano Libero, sostenendo che tutti i paesi del mondo hanno combattuto la crisi economica stampando moneta:

“Proponiamo l’uso interno di una seconda moneta nazionale complementare all’euro per rilanciare consumi e domanda, i due pilastri fondamentali della crescita sostenibile e duratura del Paese”.

Secondo Berlusconi questa idea è compatibile con le regole dei trattati europei. Tuttavia, si oppone alla Commissione Europea, che afferma che può esserci una sola moneta legale nell’Eurozona.

L’ex presidente italiano ritiene che sarà possibile negoziare la sua attuazione con un “leader credibile e con una vasta esperienza internazionale”.

Presidente della Banca Centrale Europea, Mario DraghiIl 7 settembre, durante una conferenza a Francoforte, “Nessun paese può offrire la propria moneta: la moneta dell’Eurozona è l’euro”.

La sua dichiarazione non si riferiva al caso italiano, ma era diretta alla recente intenzione del governo estone di lanciare una propria valuta digitale, com.

In Italia, la proposta di una moneta parallela ha sostituito la retorica dell’opposizione che chiedeva l’uscita dall’Unione Europea. Gli analisti dicono che sperano di fomentare il sentimento anti-euro nel paese ed evitare per ora un’uscita definitiva.

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Il Partito Democratico al potere è l’unico che non propone modifiche all’attuale composizione dell’euro.

Quando l’euro fu introdotto in Italia nel 2002, ricevette un ampio sostegno. Tuttavia, da allora questa situazione è peggiorata, e molti accusano la moneta unica del calo del tenore di vita e degli alti tassi di disoccupazione.

Lo ha dimostrato un sondaggio Winpoll condotto a marzo Solo circa la metà degli italiani sostiene l’euro.