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Fare quello che vuoi non è libertà e non ti renderà felice

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Fare quello che vuoi non è libertà e non ti renderà felice

Poche parole ci riempiono la bocca e generano in noi più voglia che desiderio Sii libero. Tutti i movimenti ideologici (dal nazismo al comunismo) che tentarono di soggiogare l’uomo finirono per fallire. Possiamo infatti affermare che lo sviluppo delle società moderne negli ultimi anni si è basato su una costante ricerca della libertà ed è giusto rendersi conto che le conquiste e gli sviluppi che sono stati compiuti per raggiungerla sono stati evidenti.

Tuttavia, nonostante tutte queste conquiste a livello macro, possiamo chiederci: oggi l’uomo è libero? Prendi ciò che vuoi? Controlli quello che vuoi? Ed è allora che mi sono imbattuto in un libro pubblicato di recente dal mio collega e amico psichiatra Luis Gutiérrez Rojasintitolato Vivi liberamente, scegli una vita felice (Vergara Editorial, 2023) In esso, parla di come possiamo sviluppare tutto il nostro potenziale personale e godere di livelli più elevati di libertà.

All’inizio del libro viene data una definizione di libertà che potrebbe entrare in conflitto con il concetto più popolare tra la popolazione generale. La maggior parte delle persone ci dirà che la libertà consiste in Io faccio quello che voglio, cosa mi rende felice, cosa mi piace, cosa scaturisce da me, liberarmi dai legami degli altri, non dover fare i conti con niente, andare al mio ballo. Ma sappiamo tutti, e noi psichiatri, ce ne rendiamo conto ogni giorno in consulenza, che questo malinteso sulla libertà ha le gambe molto corte. La persona che fa solo quello che vuole termina con l’atrofia. La libertà, in termini antropologici, è la capacità di scegliere il bene. Sulla base di questa definizione, l’autore attraversa molte situazioni in cui possiamo sconfiggere quelli che chiama i nemici della libertà.

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I limiti della libertà

Siamo naturalmente liberi o ci sono fattori esterni che ci rendono impossibile questa libertà? o in altre parole, L’uomo libero si nasce o si diventa? L’autore descrive in dettaglio i tanti imperativi (biologo, psicanalista, psicanalista, sociologo) che alla fine possono farci credere di non essere altro che una foglia che si muove ovunque il vento la porti. Come una nave alla deriva sospinta da potenti onde che la dominano. Lontano da ogni pessimismo, suggerisce di prendere la vita come un gioco d’azzardo in cui la fortuna influisce, ma le decisioni che prendiamo, sapendo come giocare, sono molto più importanti di quanto possiamo immaginare.

Come psicologo, mi è piaciuto particolarmente il capitolo a lui dedicato libertà interiore. Fornisce esempi di come alcune persone che sono state esposte a circostanze estreme (essendo state rapite o affette da una grave malattia) hanno potuto godere dei più alti standard di libertà grazie al controllo dei loro pensieri. Ovviamente, è impossibile lasciare che la tua mente si svuoti e non ha senso per noi meditare con il solo scopo di non pensare. Non importa quanto ci sforziamo, non saremo in grado di raggiungerlo, è molto più intelligente purificare il nostro pensiero. Come? Bene, desidero cose buone, Evita di cadere nella ruminazione, pensando bene alle intenzioni degli altri e bandendo dalla nostra memoria (per essere liberi è necessario godere di un certo livello di amnesia) quei ricordi e quei pensieri che non fanno altro che farci vivere una vita oscura e grigia piena di brutti momenti che impediscono noi dall’andare avanti. Come una nave che non può navigare in acque aperte con un ormeggio in un porto. In questo senso, penso che si riferisca ad esso in modo molto appropriato Niente può renderci più liberi perdonare per gli altri.

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Preferisco queste pennellate, ma vengono affrontate tante altre dimensioni di una materia così complessa. Nonostante il suo linguaggio semplice, divertente e didattico (è chiaramente un professore universitario), il libro non evita di essere profondo e di porre domande che l’uomo moderno sembra aver dimenticato. Alla fine, l’autore osa sfidare il lettore con una domanda cruciale, che richiede una risposta onesta. Perché siamo liberi? E soprattutto, perché siamo liberi? La libertà può diventare un grande scandalo per la nostra capacità di fare il male, oppure può diventare la pietra di paragone che dà senso alla nostra esistenza. Se siamo liberi, probabilmente è perché siamo stati creati per fare grandi cose.

Concludo con una delle ultime frasi del libro che ci rassicura riflette. Chi sceglie il male diventa cattivo, chi sceglie il bene diventa buono e chi sceglie l’amore diventa migliore. Non c’è nulla. Potresti divertirti.

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