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Industria degli azionamenti della Biennale automobilistica

Industria degli azionamenti della Biennale automobilistica

Cinque giorni di incontri, contatti e talk. Ma, soprattutto, una settimana di riunioni dopo la sospensione del concorso 2020 a causa della pandemia. In generale, è il riassunto, che va oltre i numeri, che lascia venerdì chiuso la Biennale Macchine Utensili al Centro Esposizioni di Bilbao. Un evento atteso da tempo per un settore industriale capitalista, e necessita di buone notizie nel contesto che, nonostante la conferma della recente crescita, si trova ad affrontare una situazione difficile se l’inflazione, soprattutto energetica, i problemi causati dall’invasione russa dell’Ucraina e dal la crisi dell’offerta dai mercati asiatici non si ferma.


Nonostante la diminuzione del numero di visitatori rispetto al visitatore nel 2018 – circa 35.000, ovvero circa 7000 visitatori in meno rispetto alla versione precedente – la “soddisfazione” è generale, e per di più, considerando che “veniamo da quattro anni senza fiera e che oltre a ciò, siamo ad un certo momento” a causa dell’incertezza internazionale, come sottolineano fonti vicine all’organizzazione dell’evento.

Difficile chiudere completamente le operazioni nel periodo coperto dalla Biennale, ma la settimana è servita, come di consueto, ad aprire la strada, a collegare interessi e bisogni, a diffondere notizie e progetti. Insomma, i benefici che arriveranno nel medio e lungo termine, con accordi tra produttori, fornitori e distributori che si ripercuoteranno sui bilanci di fine anno. E se in questa versione emerge qualcosa, come fa notare il settore, è che le aziende non hanno smesso di lavorare e di innovare in quei due anni in cui le relazioni a distanza hanno acquisito importanza. “La pandemia ci ha dato le batterie per rimetterci al passo con lo sviluppo tecnologico, ma il contatto personale è molto importante e per questa mostra è necessario”, dicono di una delle aziende partecipanti alla biennale.

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Innovazione Un’altra conclusione del concorso è l’elevata componente innovativa in molti dei progetti presentati, perché nonostante gli ostacoli che sono stati fermati nell’attività quotidiana di molte aziende, il lavoro nel campo della ricerca, sviluppo e innovazione non si è fermato. Un elemento che a sua volta richiede una forte specializzazione funzionale, aspetto con cui alcune aziende faticano. Sono sempre di più i lavori che richiedono elevate conoscenze, un’esigenza che per alcune aziende non è facile da soddisfare. Per questo, e con l’obiettivo di individuare i talenti e presentare i profili più qualificati delle aziende, la Biennale ha ospitato anche un career fair di 200 presentazioni, con tanto di una serie di conferenze che toccano temi come formazione, competenze future, sviluppo professionale , l’inserimento delle donne nel campo industriale e la necessità di fornire alle imprese, in particolare alle Piccole e Medie Imprese, risorse e conoscenze nel campo della cybersecurity, elemento in cui gli investimenti appaiono imprescindibili nei prossimi anni. Temi che alimentano il dibattito sul prossimo futuro del settore, già in attesa della prossima edizione della rassegna, che si svolgerà dal 3 al 7 giugno 2024.

Biennale di numeri

Visitatori

numero. La prima stima della Biennale è di 35.000 visitatori da un totale di 52 paesi, con più di 1.400 espositori da 28 paesi, più di 3.400 macchine, prodotti, servizi e novità e 300 grandi buyer invitati.

Origine

diverso. Euskadi, Navarra, Castilla-León, Madrid, Cantabria e Comunità Valenciana sono i territori statali che hanno contribuito con il maggior numero di visitatori. A livello internazionale spiccano Portogallo, Germania, Italia, Francia, Paesi Bassi, Belgio, Regno Unito, Turchia, India, Argentina, Messico, Stati Uniti e Colombia.

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settori

beneficio. Secondo i regolatori, i settori più significativi sono stati l’automazione dei processi e della produzione, accessori per macchine utensili, utensili, componenti per macchine utensili, produzione additiva, stampa 3D e macchine utensili di avvio.

Recupero

EUSKADI. Yustat ha affermato che il segmento delle macchine utensili dei Paesi Baschi ha chiuso nel 2019 con un fatturato di 982 milioni. Nel 2020 l’indice di produzione industriale (IPI) è diminuito del 7,3% a causa dell’impatto dell’epidemia, ma in passato è rimbalzato del 14,9% e finora quest’anno la crescita dell’IPI è stata del 18,7%.

mercati

i saldi. Gli Stati Uniti, che hanno raggiunto una crescita del 54% nel 2020 e nel 2021, sono diventati la principale destinazione per le esportazioni dei Paesi Baschi in questo settore. Al secondo posto la Germania, seguita da Italia, Cina, Francia, Turchia e India.