Arriva il Reddito di Libertà, di cosa si tratta e a chi spetta

Il reddito di Libertà ora è ufficiale, arriva l’agevolazione per le donne vittime di violenza con 500 euro. Ecco come ottenerli.

L’Istituto Nazionale di Prevenzione Sociale, noto più semplicemente come Inps, sta lavorando a un aiuto che merita un approfondimento.

ragazza e bambino disperati
Arriva il Reddito di Libertà, di cosa si tratta e a chi spetta – Foto Ansa – flaminiaedintorni.it

Da ieri, lunedì 12 maggio, su tutto il territorio nazionale è possibile presentare delle domande relative al Reddito di Libertà, una misura che viene legata a quelle donne seguite da centri antiviolenza e servizi sociali territoriali.

L’obiettivo è di offrire un supporto concreto a quelle donne che intraprendono il percorso per uscire da una situazione di violenza. Si parte dunque con la possibilità di sostenere le spese legate all’autonomia abitativa e anche alla formazione professionale o magari alla cura dei figli.

Ricordiamo però che il beneficio è erogato una tantum e inoltre è esente da qualsiasi imposizione fiscale e compatibile con altri strumenti che vanno a contribuire al sostegno della persona. Andiamo dunque a scoprire altri particolari su come richiederlo e a chi spetta con tutti i requisiti da rispettare per effettuare proprio la domanda.

Reddito di Libertà, come funziona

Ma come funziona il Reddito di Libertà? Per scoprirlo partiamo dai destinatari dello stesso. Questo riguarda le donne vittime di violenza a prescindere che siano con o senza figli. Inoltre devono essere residenti in Italia con cittadinanza italiana, comunitaria o extracomunitaria con permesso di soggiorno. In più l’assistente sociale deve attestare lo stato di povertà e la donna deve essere seguita da un centro antiviolenza riconosciuto.

ragazza piange
Reddito di Libertà, come funziona – flaminiaedintorni.it

Per effettuare la domanda le richieste vanno trasmesse attraverso il modulo SR208 attraverso i Comuni. Questa prevede l’attestazione del percorso avviato, la certificazione dello stato di bisogno e l’invio della pratica all’INPS a partire dal comune di residenza.

Subito dopo l’Inps stabilirà un codice univoco per ogni domanda andando a stabilire la graduatoria regionale in base a quella che è la data e l’ora di trasmissione. Il tutto sarà valutato con minuziosa attenzione e in caso di esclusione sarà necessario approfondire la situazione più da vicino magari cercando di prendere contatti diretti con l’ente.

Una scelta dunque che dimostra come ci sia attenzione nei confronti delle donne in stato di emergenza soprattutto dopo un caso di violenza come questo. Per tutte le informazioni potete seguire direttamente il sito dell’Inps e magari chiamare il call center oppure andare direttamente sul posto per evitare di cadere in dei dubbi che rischiano di rendere la situazione ulteriormente complessa.

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