sabato, Ottobre 5, 2024

Sale operatorie italiane con il boom dei trapianti di organi – Scienza e Tecnologia

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(ANSA) – Roma – Per quanto riguarda le donazioni e i trapianti di organi, tessuti e cellule, il 2023 è stato un anno senza precedenti, con l'attività della rete italiana che ha ottenuto i migliori risultati mai ottenuti nella storia del Paese in quasi tutti gli ambiti. Indicatori.
Per la prima volta le donazioni di organi hanno superato quota 2.000, arrivando a 2.042 (+11,6%), mentre i trapianti di organi hanno superato il muro, senza precedenti, con 4.000 interventi in un anno: nel 2023 verranno eseguiti 4.462 trapianti di organi, 586 in più rispetto al 2022 ( +15,1%).
Questi non sono solo i numeri assoluti più alti mai raggiunti, ma anche i tassi di crescita annuali più alti.
I dati sono stati presentati dal ministro della Salute, Orazio Schillaci, e dal direttore del Centro nazionale trapianti di organi, Massimo Cardello, in apertura dei Mandati generali della Rete trapianti di organi.
L’aumento dei rimborsi ha portato il tasso nazionale di donazioni a 28,2 donatori per milione di persone, ben al di sopra del massimo storico di 24,6 stabilito nel 2022.
Con questo risultato l'Italia supera la Francia e occupa il secondo posto tra i maggiori Paesi europei per numero di donatori, dietro alla Spagna.
A sostenere la performance sono soprattutto i risultati di tre regioni: Emilia-Romagna, con 51,1 donatori PMP (+4,7), Veneto con 46,4 (+10,1) e Toscana con 45,6.
Ottimi anche i prezzi in Sardegna, Piemonte e Marche, mentre restano indietro le regioni del Sud.
Per quanto riguarda i trapianti di organi, la crescita degli interventi ha interessato tutte le specialità: nel 2023, 2.245 trapianti di rene (+10,4%), 1.696 trapianti di fegato (+14,7%), 186 trapianti di polmone (+33,8%), 40 trapianti di pancreas (+5,3%) , ma soprattutto sono stati eseguiti 370 trapianti di cuore, contro i 253 dello scorso anno (+46,2%).
Inoltre, resta certo il continuo miglioramento dei risultati degli interventi.
In termini assoluti la Lombardia è stata la regione che ha effettuato il maggior numero di trapianti di organi (827), mentre in termini di popolazione il primato spetta al Veneto (140,9 trapianti per milione di abitanti), seguito da Piemonte ed Emilia-Romagna.
Al Sud è significativa la crescita registrata dalla Puglia, che passa da 29,7 a 46,9 trapianti per milione di abitanti in un anno.
Dal 1966, anno in cui fu eseguito il primo trapianto d'organo in Italia presso la Clinica Umberto I di Roma, “è iniziato un percorso che ha riportato la vita a migliaia di persone grazie alle altissime competenze dei professionisti impegnati in questo complesso campo. “E alla crescente generosità degli italiani”.
“Gli straordinari risultati raggiunti nel campo dei trapianti di organi devono renderci orgogliosi e spronarci a proseguire con un rinnovato impegno per rendere la rete dei trapianti sempre più efficiente e sicura, nonché per promuovere la cultura della donazione, fondamentale per garantire una seconda la vita ai pazienti in attesa di un trapianto o potenzialmente la vita”.
Lo ha affermato il ministro della Salute Orazio Schillaci nel suo intervento alla presentazione a Roma dei dati sulle donazioni e sui trapianti 2023.
Il ministro ha aggiunto: “In Italia ci sono tanti pazienti in attesa e i bisogni non sono ancora stati pienamente soddisfatti.
Ciò è dovuto ad alcune criticità che permangono e che ci impegniamo a superare: penso, in particolare, che nella regione le differenze che esistono nei tassi di donazioni tra Nord e Sud e nei tassi di opposizione al ritiro, la unici indicatori che sono rimasti sostanzialmente invariati.
“Senza donazione non può esserci trapianto ed è per questo che resta necessario avviare tutte le iniziative necessarie affinché sempre più persone siano disponibili a donare”.
“In questo senso nel 2024 è prevista un'importante novità, ovvero l'attivazione del portale digitale CIE che consentirà ai cittadini di registrare il proprio permesso direttamente da casa e non solo negli uffici anagrafici”, ha proseguito Schillaci.
Molto importante è anche che “le iniziative di sensibilizzazione cittadina e mediatica che abbiamo intrapreso in questi anni e che intendiamo realizzare siano di importanza strategica”.
Ciò “promuove la sinergia con Regioni e Comuni, nonché la cooperazione con enti scientifici, associazioni specializzate, associazioni di donatori, medici di famiglia e tutte le professionalità in reti strette, con un rapporto diretto e di fiducia con le persone. Promuovere una cultura della donazione – ha concluso – è un obiettivo prioritario.” (Io dimentico).

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