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Mediaset accetta di cambiare nome in MFE e una doppia struttura di capitale

Questo contenuto è stato pubblicato il 25 novembre 2021 – 13:56

Roma, 25 novembre (EFE). Il gruppo audiovisivo Mediaset da oggi si chiamerà MFE-MediaForEurope, anche se le sue società Mediaset Italia e Mediaset España manterranno il loro nome e disporranno di una struttura patrimoniale dual-tier che garantisce flessibilità nelle future fusioni.

L’odierna assemblea degli azionisti Mediaset ha deciso di cambiare la ragione sociale della holding della famiglia Berlusconi, con sede legale in Olanda, e una nuova struttura con due tipologie di azioni che avranno un diverso valore nominale e anche diversi diritti simpatici.

Mediaset ha dichiarato in una nota che si aspetta che questa nuova struttura entri in vigore prima del 1 gennaio 2022 e ha sottolineato che è necessaria “nel perseguimento della creazione di un consorzio paneuropeo nel settore dell’intrattenimento e dei contenuti, in quanto fornirà la massima flessibilità nel finanziamento di future fusioni e acquisizioni”.

Il capitale sociale è costituito da azioni ordinarie A e B. Ciascuna azione in circolazione diverrà una “B” e tutti gli azionisti avranno diritto ad un’azione ordinaria “A” per ogni azione “B” posseduta.

Il valore nominale delle azioni A sarà di 0,06 € e il diritto ad un voto; “B” sarà 0,60 euro, con diritto di dieci voti.

Entrambe le categorie saranno uguali nei diritti economici, oltre che nella raccolta degli utili, e saranno incluse nell’Euronext Milano (EXM), gestito da Borsa Italiana.

Gli azionisti del gruppo hanno sostenuto l’emissione di un massimo di 1.181 milioni di azioni ordinarie A nei prossimi 18 mesi.

Verranno emesse azioni A e il valore nominale di B sarà adeguato utilizzando le riserve della società.

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Mediaset sta cercando di espandere il proprio business, dopo anni di tensioni con Vivendi che hanno paralizzato nel 2019 il tentativo di unire Mediaset Italia e Spagna per creare MediaForEurope (MFE), il colosso dell’audiovisivo che gli italiani volevano poter competere con piattaforme come Netflix.

Lo scorso maggio, la famiglia Berlusconi e i suoi gruppi Fininvest, Mediaset e Vivendi hanno annunciato la chiusura delle loro controversie, iniziate nel 2016 quando il partner francese ha rescisso dall’accordo per l’acquisto del canale privato Mediaset ed è diventato con quasi il 30% del gruppo italiano.

Vivendi sosterrà l’espansione internazionale del gruppo italiano e venderà in borsa il 19,9% del capitale Mediaset di proprietà di Simon Fiduciaria Trust per un periodo di cinque anni, mentre Fininvest potrà acquistare il resto senza vendere.

Fininvest acquisirà anche il 5% di Mediaset da Vivendi a 2,7 euro per azione e il gruppo francese continuerà ad essere azionista di Mediaset con una quota del 4,61%. EFE

lsc / jla

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