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I datori di lavoro delle pulizie chiedono al governo di considerare questo settore come un servizio essenziale

I datori di lavoro delle pulizie chiedono al governo di considerare questo settore come un servizio essenziale

Madrid, 17 ottobre (Stampa europea) –

I datori di lavoro delle pulizie chiedono al governo di considerare questo settore un servizio essenziale e affermano che negli ultimi mesi hanno dovuto affrontare una serie di sfide temporanee che rendono “più difficile il lavoro quotidiano e la sopravvivenza delle imprese”.

In un comunicato, l’Associazione Professionale delle Imprese di Pulizie (Aspel) e le Associazioni, Federazioni e Imprese Nazionali di Pulizie (Afelín) hanno precisato che in Spagna in una delle 36.000 imprese del settore lavorano 570.000 persone, pari all’1,05% del Pil.

Inoltre, il 2% dei dipendenti statali lavora in questo settore, che i datori di lavoro classificano come “essenziale per il funzionamento quotidiano della società”.

Così, in occasione della celebrazione, il 18 ottobre, della Giornata internazionale d’onore degli addetti alle pulizie, Aveline e Aspel hanno affermato che gli addetti alle pulizie professionali svolgono un servizio essenziale, ad esempio, in più di 30.000 centri educativi e 13.000 centri sanitari. , così come migliaia di industrie, aziende, reti di trasporto, città e paesi.

Riforma della disciplina degli appalti pubblici

In questo contesto, il settore propone di riformare la legge sulla deindicizzazione economica, un quadro giuridico che attualmente impedisce alle imprese di pulizia di aggiornare i prezzi dei contratti già firmati con l’amministrazione.

Questa situazione rappresenta “un vero problema di redditività per le aziende a causa dei costi elevati”, nelle parole delle associazioni dei datori di lavoro, che deplorano quante società di servizi lavorano attualmente per l’amministrazione, con una durata media di quattro anni all’anno. Se li assumi, lo fanno in perdita.

Un’altra esigenza è quella di eliminare l’obbligo per l’appaltatore di rispettare le proroghe negli appalti pubblici, il che consentirebbe “una maggiore flessibilità nelle trattative e un migliore adattamento al mutare delle circostanze”.

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La proposta del datore di lavoro a questo proposito è che queste proroghe siano negoziabili tra direzione e aziende.

I presidenti di Aspel e Avelin, rispettivamente Juan Díez de los Ríos e Jesús Martín, sottolineano di non essere contrari a una legge volta a tutelare l’equilibrio dei conti pubblici, ma comprendono che il settore delle imprese di pulizia “deve godere di un’eccezione attraverso il riconoscimento come essenziali e con un senso primario di giustizia sociale e di equilibrio tra le parti”.

In effetti, altri paesi europei, come la Francia, l’Italia o il Portogallo, “mesi fa hanno corretto questo effetto della situazione nei contratti conclusi con i servizi di pulizia”, ​​ha sottolineato nella nota.