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L’arrampicata è uno sport d’alta quota!

L’arrampicata è uno sport d’alta quota!



Enrico Arcis

26/05/2023 alle 10:19

CEST


Tra i cosiddetti sport all’aria aperta, l’arrampicata è senza dubbio uno di quegli sport che hanno conosciuto la maggiore crescita negli ultimi anni. Almeno in relazione al numero di praticanti. Se torniamo alle origini dell’arrampicata in Spagna, dobbiamo tornare alla fine degli anni settanta e all’inizio degli anni ottanta.


Fu in quel periodo che iniziò a concepire l’arrampicata libera. Uno degli eventi più importanti che ha portato alla nascita di questo sport è stato l’avvento delle scarpette da arrampicata. Nel 1937 lo scalatore italiano Vitaly Bramani lanciò i primi prototipi di suola che furono testati da scalatori come Giusto Gervasotti.

L’arrampicata libera si è evoluta in quella che viene chiamata arrampicata sportiva a metà degli anni ’80, con le prime gare. Bisognerebbe tornare indietro di quasi quarant’anni, fino al 1985, per vedere quando si tenne la prima gara europea di arrampicata, proprio a Bardonecchia (Italia).

Più vicino a casa, Montserrat è una delle aree distintive di molti precursori dell’arrampicata, come Lluís Estasen, considerato uno dei migliori scalatori catalani e che ha aperto grandi vie e introdotto la tecnologia delle piccozze e dei lacci in Spagna.


Alberto Genis è andato, spinta fortissima

L’inaspettata e meritata medaglia d’oro di Alberto Genis ai Giochi Olimpici di Tokyo 2021, alla prima presenza di scalatore nel programma olimpico, è stata una spinta per lo sport. Il suo trionfo ha dato più visibilità all’arrampicata, anche se già qualche anno prima si era guadagnata un seguito per la sua capacità di creare una comunità sociale e per i valori positivi che portava.

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Un chiaro esempio dell’interesse che l’arrampicata ha generato con l’arrivo di nuovi aderenti è l’apertura di nuove pareti di arrampicata in diverse città del paese. Ora ci sono un gran numero di strutture al coperto dove è possibile praticare tecniche di arrampicata come una pietra (o ban), difficoltà o velocità.

In effetti, queste tre discipline sono ciò con cui Genis ha dovuto fare i conti per ottenere il prezioso oro. Sarà diverso a Parigi 2024. Tutti coloro che otterranno il tanto atteso posto per essere nella capitale francese si sfideranno per la medaglia in velocità o medaglia nella prova combinata roccia e difficoltà.


Presente e futuro dell’arrampicata agonistica

Alberto Ginés ha aperto la strada a tanti giovani scalatori di talento che si stanno preparando con l’obiettivo di ripetere simili imprese. Stiamo parlando di atleti come la catalana Aida Torres, Eziar Martinez del Valladolid o Lucia Semper del Valencia, tra gli altri. C’è anche molto talento nei ragazzi, presenti e futuri, come il basco Mikel Linaisoro, Enico Carretero o Guillermo Benado di Madrid. Tutti loro, insieme a una lunga lista di alpinisti, avrebbero lottato per poter un giorno partecipare ai giochi olimpici dei loro sogni. O a Parigi o a Los Angeles nel 2028.