Alla presenza delle autorità del Ministero della Salute dello Stato e dei funzionari dei portafogli sanitari di dieci province della regione, si è svolto a Salta il Tavolo Interistituzionale per la Salute del Grande Nord. All’incontro hanno partecipato anche i rappresentanti di sette scuole di medicina NOA e NEA.
“Siamo venuti a nome del ministro Carla Visotti e sotto la direzione del sottosegretario alla Qualità, Alejandro Collea, per lavorare sui temi fondamentali del talento umano in sanità. Tralasciamo tante proposte di lavoro perché ci sono tante possibilità di miglioramento, in alcune aree è difficile attrarre operatori sanitari, ed è per questo che abbiamo pensato ad alcuni incentivi durante il corso di certificazione, che consiste in corsi rurali, partecipazione alla formazione in diverse province del Norte Grande ”, ha indicato il sottosegretario per la qualità, la regolamentazione e l’ispezione , Claudio Ortiz, che ha espresso la sua soddisfazione per i risultati ottenuti durante l’incontro.
Dal canto suo, il ministro della Sanità pubblica di Salta, Federico Mangioni, ha rilevato che l’incontro “è stato molto importante perché ci stiamo avvicinando alle università, ai formatori di professionisti, soprattutto ai medici. Abbiamo imparato da altre province e hanno alimentato anche il nostro lavoro, ci sono stati contributi molto importanti, ci hanno detto come possiamo lavorare con medici del Nord, in luoghi molto remoti, hanno aderito al nostro progetto di formazione di giovani di città lontane e quando vengono accolti tornano a loro.”
L’incontro ha toccato il tema dei talenti umani nella salute e la necessità di promuovere l’integrazione e la stabilità, in particolare dei professionisti medici della regione. Concludendo la mostra, i tavoli di analisi e di discussione, le Facoltà di Norte Grande si sono impegnate nella progressiva implementazione del modello di Pratica Finale Obbligatoria (PFO) per competenza nelle cinque aree principali della medicina: medicina clinica, pediatria, chirurgia generale, medicina generale e ostetricia, così come la formazione rurale e/o l’assistenza sanitaria di base.
Hanno anche preso l’iniziativa di mappare gli scenari di pratica ai tre livelli di cura e cercare nuovi spazi per la formazione del PFO; e per formare gli insegnanti nelle attività professionali certificate (APROC). D’altra parte, hanno concordato di rafforzare le alleanze strategiche tra le case di studi post-laurea ei ministeri della salute e dell’istruzione. sia dallo Stato che dai Territori, per ottenere le risorse necessarie alla realizzazione delle proposte; Educare il personale docente al miglioramento continuo delle proprie pratiche, con la visione e la missione dei futuri medici.
Poi, per quanto riguarda i corsi post-laurea, si è parlato di rendere più attraenti le residenze, sia in termini di apprendimento che in termini economici, oltre a pensare a una migliore e pianificata distribuzione degli specialisti secondo il segmento di specializzazione e l’agglomerazione della popolazione.
Infine, in termini di trattenimento di professionisti qualificati, è stato proposto di facilitare l’occupazione dopo la residenza, migliorare gli incentivi economici e stabilire programmi di trasferimento verso centri urbani progressivamente più sviluppati su richiesta delle parti.
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