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I Tre Principi d'Italia (III) Brunello di Montalcino

I Tre Principi d'Italia (III) Brunello di Montalcino

Realizziamo la nostra terza e ultima puntata dei cosiddetti Tre Principi d'Italia con il Brunello di Montalcino, un vino della regione Toscana, un altro classico che devi provare prima di morire.

La nostra storia inizia nel 1888, quando il veterano delle forze di Giuseppe Garibaldi, il padre del Rinascimento italiano, Ferruccio Biondi-Santi, decise di piantare, nel riposo del guerriero, dopo aver completato la riunificazione della sua patria contro gli invasori austriaci. L'uva Brunello è conosciuta nel piccolo e caldo paese di Montalcino per i suoi toni bruni al momento della vendemmia. Quest'uva non è altro che l'onnipresente Sangiovese, famosissimo in Toscana perché è alla base del suo vino più conosciuto: il Chianti. Nasce così l'epopea di uno dei vini più amati e famosi d'Italia.

Montalcino si trova nel cuore dello stivale italiano in provincia di Siena (Toscana), coprendo una superficie di 1.500 ettari, la maggior parte dei quali situati nei Colli Senesi, a circa 50 km dal mare, in alta . Da 150 a 500 metri sul livello del mare. La resa delle uve per ettaro è solitamente molto bassa, intorno agli 8.000 kg per ettaro, e vengono maturate per almeno 2 anni su legno, solitamente rovere croato proveniente dalla Slovacchia, a cui seguono quattro mesi di imbottigliamento, sei mesi a Rirevara.

I Brunello sono vini potenti dal colore viola molto intenso, quasi blu, ricoperto da un guanto di seta strutturato da tannini forti e ferrosi, per questo motivo devono maturare in bottiglia per più di 5 anni in cantina. L'acidità è gradevole e il suo potenziale di invecchiamento è leggendario, proprio come gli altri due fratelli, Barolo e Amarone della Valpolicella.

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A livello di profumi e sapori ricorda le amarene, il tabacco, le more, le ciliegie sciroppate, le spezie, il tè alla cannella e i fichi. Si abbina bene con arrosti succulenti, maialino, agnello e piatti di buona struttura e sapore potente, perché questo non è un vino semplice, non intimidisce, questo è il Principe d'Italia!

La bottiglia che portiamo proviene dalla famiglia Frescobaldi, viticoltori da più di 30 generazioni, politici, poeti, mercanti e banchieri della vivace Firenze del Rinascimento. Fu nientemeno che il banchiere Dino Frescobaldi a restituire all'esiliato Dante Alighieri i primi canti della Divina Commedia affinché il poeta potesse completare e pubblicare la sua opera immortale.

Oggi la famiglia possiede oltre 1.200 ettari di vigneti sparsi in tutta la Toscana (compresa la proprietà Castel Giocondo a Montalcino) ed è senza dubbio una delle aziende vinicole più antiche e più grandi in Italia e in Europa, specializzata solo in vini di alta qualità.

Vino: Castel Giocondo Brunello di Montalcino

Anno: 2018

Vigneto: Frescobaldi

Uve: 100% Brunello (Sangiovese)

Regione: Montalcino DOCG (Toscana)

Nazione: Italia

Enologo: Enrico Ronconi

Durata di conservazione: 5 anni

Durata della vita: 40 anni

La temperatura di servizio è di 18ºC

È importante: Pedro Domec Colombia

Alcol: 14,5% vol