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Adif sottolinea che le tasse ferroviarie in Spagna “non possono essere definite alte”

Adif sottolinea che le tasse ferroviarie in Spagna “non possono essere definite alte”

La seconda fase dell’editing sarà “più flessibile” e “metterà maggiore enfasi sulla formattazione”, secondo il capo di Adiff.

Madrid, 20 giugno (Stampa Europea) –

Le tariffe imposte agli operatori ferroviari in Spagna “non possono essere definite elevate”, come ha spiegato martedì la presidente di Adive Maria Luisa Dominguez, che ha sottolineato che saranno ridotte del 23% nel 2021 e rimarranno congelate nel 2022 e nel 2023.

Nello specifico, durante il quarto simposio dell’Osservatorio Mobilità e Città organizzato da “El Español”, Domínguez ha affermato che i pedaggi praticati sul corridoio Madrid-Barcellona sono simili a quelli della Germania e sono “notevolmente inferiori” a quelli della Francia.

Da parte loro, quelli del corridoio di Levante sono a livelli pari e anche inferiori a quelli dell’Italia, e quelli del corridoio Madrid-Andalusia rientrano nella sezione “medio-bassa”, ha osservato Dominguez.

Inoltre, ha sottolineato che la modifica legislativa trasforma i canoni ferroviari in benefici legati al lascito di carattere generale e non fiscale, consentendo di “conciliare i requisiti” imposti dalla normativa di gruppo in materia di autonomia gestionale dei gestori dell’infrastruttura.

Lo scorso dicembre è entrata in vigore una nuova legge sulle ferrovie che ha dato all’ADEF l’autonomia nella fissazione dei canoni, mentre prima era prevista nei bilanci generali dello Stato.

Valuta il rilascio come “riuscito”

Riferendosi ai dati della CNMC, Domínguez ha affermato che il processo di liberalizzazione del mercato ferroviario in Spagna può essere considerato “riuscito”. Ad esempio, nel corridoio Madrid-Barcellona, ​​il traffico è aumentato del 57% nel 2023 rispetto all’anno precedente.

Da parte sua, la rotta Madrid-Valencia ha raddoppiato il numero di passeggeri, raggiungendo quest’anno un milione di passeggeri. Pertanto, il capo Adif ha ritenuto che la “velocità e intensità” dell’effetto di liberazione potesse essere controllata.

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La seconda fase del montaggio

Allo stesso modo, Dominguez ha spiegato che Adive si sta già preparando per la seconda fase del processo di liberazione e sta cercando il treno per raggiungere più regioni e popolazioni.

In questo senso, ha osservato, «la nuova offerta di capacità manterrà analogie con la precedente operazione», pur contenendo alcune differenze, perché la posizione di partenza è diversa da quella della prima fase.

Così, il capo di Adif ha sottolineato che dopo aver parlato con il settore e analizzato il nuovo modello “sarà più flessibile e sarà più focalizzato sul coordinamento”.

Al contrario, ha evidenziato la necessità di uno stock di alimentazione variabile e doppi potenziometri. Tuttavia, Domínguez non considera questo un “aspetto limitante” dell’ingresso nel mercato a causa della “fornitura di soluzioni da parte di produttori già operanti sul mercato”.

Crescono del 13% i passeggeri Madrid-Barcellona che cambiano treno in aereo

Rais Adif ha sottolineato che l’obiettivo della liberazione è “unificare la ferrovia come mezzo di trasporto scelto dai viaggiatori per le medie e lunghe distanze”.

Nel 2022, la distribuzione dei passeggeri tra il treno e l’aereo nel corridoio Madrid-Barcellona ha raggiunto il 78%, rispetto al 22%, rispettivamente, mentre il rapporto prima della liberazione era del 65% e del 35%, secondo il commento del capo Adif.