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L’Italia ha alzato qualche giorno fa il livello di allerta antiterrorismo, ma dice che non ci sono minacce

L’Italia ha alzato qualche giorno fa il livello di allerta antiterrorismo, ma dice che non ci sono minacce

Roma, 17 ott. (EFE).- Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha ricordato oggi che “il livello di allerta terrorismo in Italia è già stato alzato da alcuni giorni” e che al momento “non vi sono minacce dirette”. Possono sempre esserci singoli fondamentalisti.

“Abbiamo tutto sotto controllo” e le forze di polizia, sicurezza e intelligence “si stanno impegnando in misure preventive”, ha spiegato Tajani, intervenendo al programma “Radio Angio” della radio pubblica “Radio Rai”.

In seguito a queste operazioni preventive “due persone accusate di terrorismo sono state arrestate oggi a Milano, nel Nord Italia”, ha ricordato Tajani.

“Al momento non ci sono minacce dirette all’Italia, ma alcuni fondamentalisti insorti potrebbero agire da soli, altri non accondiscendenti. La deterrenza è massima e il monitoraggio continua, ma non abbiamo notizie di pericoli immediati”, ha aggiunto Tajani.

Ha anche detto che “gli immigrati che arrivano sulle coste italiane vengono perquisiti” per assicurarsi che non ci siano “terroristi infiltrati”.

Due uomini di origine egiziana sono stati arrestati oggi a Milano con l’accusa di partecipazione al gruppo terroristico Stato islamico, estranei all’attentato di Bruxelles o ad altri recenti attentati.

Dopo l’attacco del gruppo islamico palestinese Hamas in Israele il 7 ottobre, l’Italia ha rafforzato la sicurezza nelle zone della comunità ebraica, in particolare negli storici “ghetti” di Venezia (nord) o di Roma.

Il primo ministro italiano Giorgia Meloni ha spiegato che la tutela dei cittadini di fede ebraica sarà “intensificata” nel Paese perché “il rischio di seguire le attività criminali di Hamas potrebbe arrivare anche da qui”.

In questo modo il Viminale ha rafforzato la presenza della polizia che già da anni disponeva di posti di osservazione militare nei quartieri ebraici e nelle zone “sensibili” del Paese.

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