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Le tariffe hanno controindicazioni

La Spagna è uno dei paesi europei con più di chilometri di strade per milione di abitanti. L’altro lato di questa rete stradale “lussuosa” sono i costi di manutenzione “onerosi”. Il governo propone, facendosi un’idea della precedente amministrazione, di finanziare questi costi con pedaggi sulle strade ad alta capacità (autostrade, superstrade, strade a due o più corsie). Il pedaggio è una rivendicazione di vecchia data delle società di costruzione di autostrade e degli affiliati. D’altra parte, niente di meglio che aumentare il prezzo dell’alternativa per migliorare la redditività delle autostrade in concessione. D’altra parte, le tasse saranno un reddito stabile, isolato dal ciclo economico e dai vincoli di bilancio.

Ci sono forti argomenti economici a favore delle tasse. È conveniente per gli utenti, non solo per i contribuenti, pagare per la manutenzione stradale. Per motivi di correttezza, ma anche per motivi di efficienza, gli utenti devono affrontare i costi reali delle loro decisioni. Ciò metterebbe anche il trasporto su strada alla pari con il trasporto (compreso aereo e ferroviario).

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C’è uno strumento alternativo: la tassa sui carburanti, che incoraggia anche il risparmio energetico

Tuttavia, le tariffe hanno limitazioni significative. Innanzitutto, hanno bisogno di un nuovo sistema di controllo del traffico. Inoltre, se non applicato a tutte le strade, genererà il trasporto del traffico dalle autostrade alle strade secondarie, riducendo l’efficienza e aumentando il tasso di incidenti. Infine, proteggere queste entrate costringerebbe i futuri aggiustamenti di bilancio a servizi di base come la sanità o l’istruzione.

Esiste uno strumento alternativo con i vantaggi dei pedaggi ma senza i suoi inconvenienti: la vecchia tassa sul carburante. Innanzitutto, è già in atto e può essere implementato gratuitamente. In secondo luogo, si applica a tutte le strade e la sua quantità è maggiore per i veicoli più grandi, che a loro volta generano una maggiore usura delle infrastrutture. In terzo luogo, poiché la sua quantità dipende dal consumo di carburante, fornisce incentivi per risparmiare energia attraverso aggiustamenti della velocità e l’acquisto di veicoli ecologici.

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Quest’ultimo aspetto sarà sempre più rilevante. Schemi come i piani successivi di Moves dedicano ingenti somme di fondi pubblici all’acquisizione di auto elettriche. Le prove indicano che questa sovvenzione generale avvantaggia i produttori e gli affiliati principalmente attraverso aumenti di prezzo simili all’importo della sovvenzione. Aumentare le tasse sul carburante è un modo più efficiente ed economico per incoraggiare l’acquisto di auto elettriche e quindi contribuire a ridurre le emissioni di anidride carbonica.

C’è spazio per un aumento della tassa sul carburante, che attualmente si aggira intorno ai 50 centesimi al litro, al di sotto della media europea di 55 e molto inferiore a quella dei Paesi che ci circondano: 64 in Portogallo, 60 in Francia o 73 in Italia. Un aumento di 15 centesimi al litro avrebbe un effetto simile al rapporto di 1 centesimo per chilometro proposto.