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Le politiche economiche rivolte ai giovani subiscono tagli in Europa a causa dell’invecchiamento

Le politiche economiche rivolte ai giovani subiscono tagli in Europa a causa dell’invecchiamento

Lui invecchiamento della popolazione, che ha subito un’accelerazione negli ultimi decenni a causa dell’aumento della speranza di vita, è un fenomeno che interessa quasi tutti i paesi sviluppati. Nel caso della Spagna, il trend mostra un peso crescente della popolazione anziana: tra quindici anni il 25% della popolazione avrà più di 65 anni, mentre entro il 2050 la dimensione salirà al 30%, dieci punti percentuali in più che al presente.

Questa tendenza, simile tra le principali forze a Unione Europea Non nuovo. Negli ultimi dieci anni, il peso crescente della popolazione anziana ha costretto i governi europei a ridisegnare le proprie strategie di spesa pubblica con maggiori erogazioni di prestazioni sanitarie, assistenziali e sociali, soprattutto a favore degli anziani. A discapito di altre voci di bilancio, quelle volte a migliorare la vita e le aspettative dei giovani, come le misure abitative o educative.

Secondo i dati di erogazione per Paese nei suoi vari titoli, quelli che mirano a migliorare le condizioni dei giovani sono i più colpiti nonostante l’aumento della spesa pubblica da parte dello Stato, che è aumentata senza eccezioni negli ultimi vent’anni. Così, secondo i dati elaborati da Eurostat, il spesa pubblica Nel complesso è cresciuto tra il 1995 e il 2019 di 0,9 punti percentuali di PIL nel caso della Spagna, di 0,8 punti nel caso della Germania, di 2,1 punti in Francia e di 0,7 punti in Italia. Pertanto, poco prima dello scoppio della pandemia, le principali potenze dell’Unione Europea hanno stanziato tra il 42 e il 55% del Pil.

Ma questa tendenza, come accennato, ha beneficiari e vittime. Se prendiamo come riferimento la suddivisione della spesa, si vede che nel caso della Spagna, la politica Residenza Ha perso risorse negli ultimi anni, passando da 1 punto di PIL nel 1995 allo 0,4% del PIL nel 2019 – un taglio del 60% -. E la stessa fortuna gestisce un gioco formazione scolasticacui due decenni fa era assegnato il 4,3% del PIL, oggi è al 4%.

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Al contrario, in questo periodo sono aumentate altre voci di bilancio che hanno un impatto sulla popolazione anziana. durante la spesa salutare è passato dal 5,8 al 6,1% del PIL, denaro speso per la protezione sociale – di cui il peso principale è in Pensioni e altri beneficiÈ passato dal 14,3 al 17,4% del PIL.

E la stessa dinamica registrata in Spagna Riprodotto nel resto delle autorità. Se guardiamo solo all’ultimo decennio, i dati sono tipici. Germania Ha tagliato gli investimenti nella politica abitativa di 0,3 punti di PIL, anche se è l’unica delle grandi potenze che ha aumentato la spesa per l’istruzione, di 0,5 punti di PIL. Al contrario, la spesa per la protezione sociale aumenta in misura maggiore di 0,8 punti di PIL, la stessa misura della spesa per la sanità.

Anche Francia C’è una leggera diminuzione del budget per l’alloggio di 0,1 punti percentuali e di 0,2 punti percentuali nell’istruzione. Mentre, come nel resto dei Paesi, la spesa per la sanità è aumentata di 0,6 punti percentuali e di 2 punti per la protezione sociale. ItaliaNella stessa ottica, la spesa per pensioni aumenta di 3,1 punti, anche se in questo caso la spesa sanitaria diminuisce leggermente, di 0,2 punti. Anche la politica abitativa è scesa di 0,1 punti e la spesa per l’istruzione è scesa dello 0,4%.

pressione elettorale

Tuttavia, sembra che il percorso iniziato più di vent’anni fa possa essere evidenziato solo in base a incentivi politici, non esiste, per invertire la tendenza né i fattori finanziari che determinano l’azione di governo aprono la strada a un cambio di paradigma. “Un deficit strutturale permanente amplificherebbe il suddetto problema di equità intergenerazionale. In altre parole, non solo la maggior parte della spesa va agli anziani, ma poiché non si raccoglie abbastanza per finanziare questa spesa (c’è un deficit strutturale elevato), essa deve essere finanziata dal debito pubblico, che non è altro che il bollette non pagate che passano alle generazioni future.” Spiega il Professore di Economia dell’Università Bocconi, Vincenzo GalassoVice Direttore della Redenzione, José Ignacio Condé Ruiz Nell’articolo analitico “The Economic Implications of Political Demography”.

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Gli esperti spiegano che questa è anche la radice dello smorzamento elettorale che ha causato la situazione. “Il fatto che le preferenze dei giovani non siano spesso prese in considerazione nei processi elettorali è un problema serio. Da un lato, genera meno incentivi per loro a farlo”. votazione Hanno notato che il calo della partecipazione dei giovani indebolirà la legittimità dei governi eletti.

Al fine di aumentare la partecipazione dei giovani alle dinamiche sociali, viene proposta una soluzione Regola fiscale tra le generazioni, che regola automaticamente la ripartizione della spesa pubblica. In tal modo si stabilirà che per ogni euro in più destinato a programmi di spesa pubblica destinati agli anziani, un euro in più dovrà essere destinato a programmi di spesa rivolti ai giovani.

Si propone inoltre di dimostrare che tali risorse non possono essere finanziate mediante debito. Pertanto, questa base fiscale intergenerazionale non avrà la capacità di ridurre o riallocare la spesa pubblica corrente, in quanto influenzerà solo le azioni di politica fiscale in futuro. Il reindirizzamento aiuterà La spesa fiscale per i giovani Nel tempo, lavorare sui flussi di spesa futuri, essendo un fattore di equilibrio per le dinamiche demografiche che, aumentando il numero di anziani, tendono automaticamente ad aumentare la spesa totale per programmi come pensioni, salute o dipendenza, che aumenteranno il costo opportunità di deviare risorse per far vincere le elezioni agli anziani.