Il ministro dell'Economia italiano e leghista, Giancarlo Giorgetti, ha ammesso che è “inopportuno” non ratificare giovedì in Parlamento il Meccanismo europeo di stabilità e che lui, dal canto suo, lo avrebbe approvato, cosa che ha portato alla richiesta di dimissioni da parte del Parlamento. opposizione.
“La Lega ha sempre detto che è contraria al Meccanismo europeo di stabilità, quindi è una questione di coerenza. Ciò che sembra inappropriato per un membro della Federazione è che, dopo essersi impegnato per la ratifica, quando arriva il momento di firmare, faccia marcia indietro” Ma ripeto, in quel momento la questione non è più economica ma politica.»». El Giornale.
Il ministro dell’Economia aveva inoltre dichiarato che “come ministro” avrebbe votato a favore della ratifica del Meccanismo europeo di stabilità, ma nel corso del dibattito parlamentare si è accorto che “non poteva essere approvato”. Riguardo a queste dichiarazioni, i partiti di opposizione hanno chiesto le sue dimissioni, ma il ministro ha sottolineato nell’intervista: “Finché la maggioranza sostiene me e la mia attenzione a progetti seri, credibili e sostenibili, non ne vedo il motivo”. Partire. Come ho detto, l’opposizione ha tutto il diritto di fare proposte e anche di accoglierle, ma decido io”.
L’Italia è l’unico paese dell’Eurozona il cui Parlamento non ha ratificato la riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità, lo strumento per rispondere alle crisi bancarie, dopo un aspro voto respinto dalla destra e dal populista Movimento Cinque Stelle. La coalizione di governo italiana ha mostrato differenze: il partito di estrema destra “Fratelli d’Italia”, guidato dal primo ministro Giorgia Meloni, e il partito della Lega, guidato da Matteo Salvini, hanno votato contro la decisione, mentre il partito conservatore “Forza Italia”, di il Partito popolare europeo si è astenuto dal voto.
Il Parlamento italiano aveva tempo fino al 31 dicembre per ratificare la riforma del Meccanismo europeo di stabilità concordata a livello europeo nel 2020, conferendo a questo meccanismo più potere in eventuali futuri salvataggi e nel monitoraggio dei paesi. Il senatore del Pd, all'opposizione, Francesco Boccia, ha chiesto le dimissioni del ministro, accusandolo di “essere ostaggio del populismo e dell'antieuropeismo, e inadatto a svolgere questo ruolo”. Intanto la senatrice del Pd Beatrice Lorenzen ha affermato che Giorgetti è “un ministro che non gode della fiducia della maggioranza, del suo partito e del suo primo ministro”, e il leader laburista Carlo Calenda ha affermato che “il governo è incapace di essere dignitoso”. Nell'Unione Europea.”
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