Un cestino contenente prodotti che sembrano italiani ma non lo sono. (Foto: ANSA)
Ansamed – Trento 25 mag – Dei 129 miliardi di euro fatturati ogni anno per le esportazioni di prodotti agroalimentari che dovrebbero essere italiani, solo il 40 per cento in realtà lo sono: il resto, circa 77,4 miliardi di euro, fanno parte dell'industria italiana. “Voce italiana”, quelle che “suonano” come italiani, ma non lo sono.
La denuncia è stata presentata oggi dalla Federazione delle cooperative italiane nel corso del Festival economico di Trento, nel nord del Paese.
Il presidente dell'ente ha dichiarato: “In Giappone, Brasile e Germania, per citarne alcuni, i tre paesi più colpiti dal fenomeno 'Italian Voice', sette prodotti agroalimentari italiani su 10 non hanno nulla a che fare con i prodotti originali made in Italy. ” ,Maurizio Gardini.
Secondo lui, ciò provoca “un danno economico significativo ai produttori e all’immagine dell’intera economia del nostro Paese”.
Tra i prodotti contraffatti più comuni ci sono il ragù, il parmigiano e l'aceto balsamico. (Io dimentico).
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