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Vito De Palma: “Vogliamo evitare una vera strage di migranti” in Italia – 09/12/2022

Vito De Palma: “Vogliamo evitare una vera strage di migranti” in Italia – 09/12/2022

Vito de Palma Ha 63 anni, è nato a Bari, in Italia, ma vive in Argentina dal 1983, quando è arrivato a Buenos Aires con il padre, che era un diplomatico. Prima di entrare in giornalismo, ha studiato farmacia all’Università di Buenos Aires. Ha lavorato presso il giornale di Clair e successivamente è entrato a far parte dell’ESPN Sports Network nel 2000. Lì lavora come commentatore sportivo ed è membro del panel di diversi spettacoli. È stato anche giornalista in Italia.

Attualmente commenta partite di calcio specializzandosi nella Serie A italiana. Ha anche commentato le partite di UEFA Champions League e UEFA Europa League e le partite della nazionale italiana quando giocano le squadre italiane. De Palma è sposato e ha quattro figli, due dei quali sono nati in Argentina.

Palma Si candida alle elezioni suppletive per il Sud America alle elezioni legislative del 25 settembre per il partito Fratelli d’Italia, guidato da Giorgia Meloni, la favorita per diventare la prima donna presidente del Consiglio del Paese. Ha parlato con El Boyz di entrare in politica.

-Cosa spinge un giornalista sportivo integrato a dedicarsi alla politica? Lasceresti la rivista se eletto?

– Mi sembra che la possibilità di rappresentare i miei compagni sia l’unico modo per crescere rispetto alla mia attività professionale, e un uomo dovrebbe sempre cercare di migliorarsi. A quanto pare, almeno nei cinque anni di legislatura, non potrò fare affari, ma, come sapete, un giornalista nasce e muore.

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– Ti definisci sinistra o destra? Pensi che questa distinzione sia valida in politica oggi?

– C’è questa differenza politica, ma non mi identifico con essa. Presumo che destra o sinistra si riferiscano solo a modelli distributivi, ecco perché sono due facce della stessa medaglia, il materialismo. Da conservatore, immagino una nazione lungo un asse verticale: dalle radici ai frutti.

-Giorgia Meloni, la candidata di Fratelli d’Italia, il partito contro cui ti candidi, che ha l’onore di diventare la prima donna presidente del Consiglio d’Italia, ha suscitato pesanti critiche per la sua politica sugli immigrati. Fascista marchiato. Qual è la tua risposta a questo?

-È curioso sentire quelle accuse contro una coalizione che è già stata un triplice governo in Italia, che non intacca la natura democratica. Georgia Meloney è ministro della Repubblica da tre anni. Queste accuse ridicole emergono solo durante la campagna elettorale. In termini di politica migratoria, l’obiettivo è evitare una vera carneficina: ogni dieci persone che lasciano il proprio Paese ne arriva solo una e il 90% muore attraversando il Sahara o il Mar Mediterraneo. Non condivido questa umanità.

Silvio Berlusconi è una delle figure storiche della politica italiana e Matteo Salvini è il più influente di questi anni. Oggi fanno parte di un’alleanza con i Fratelli’ d’Italia di Meloni. In che misura possono sostenere o nascondere l’amministrazione di Maloney?

Come ho già detto, questa stessa coalizione ha già governato l’Italia tre volte. Le regole interne sono molto chiare, chi ottiene più voti diventa Presidente del Consiglio. Credo che tutti in questa alleanza politica saranno interessati a un buon governo che possa risolvere i problemi degli italiani in Italia e all’estero.

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-Una particolarità dell’Italia dal secondo dopoguerra è che i governi durano in media più o meno un anno e mezzo. Qual è il motivo di così grandi entrate?

L’aggiunta del sistema parlamentare alla consueta metamorfosi dei politici italiani ha quell’infausto effetto. Pertanto, l’unità della coalizione politica che vince le elezioni è essenziale. In effetti, il governo che è stato in carica negli ultimi cinque anni è una manifestazione della nostra alleanza.

-Tra i principali progetti che avete, la difesa della legge dell’aius sanguinis (diritto del sangue) è al primo posto. Cosa contiene?

-L’Italia riconosce la cittadinanza per discendenza e non per nascita in patria (Ius Soli). È chiaro quanto questo sia importante per gli immigrati italiani che vogliono trasferire la cittadinanza ai propri discendenti.

-La proposta chiude il percorso di migrazione dal Nord Africa, che oggi è il più diffuso in Italia?

-È assurdo privare gli italiani (per noi ogni goccia di sangue è una piccola patria) di un diritto fondamentale a favore di un affare milionario portato avanti con la morte della maggioranza degli immigrati africani.

La guerra in Ucraina è stata al centro del dibattito della campagna elettorale italiana. Fratelli D’Italia sostiene il mantenimento delle sanzioni alla Russia?

-Fratelli D’Italia ha espresso chiaramente una preferenza decisamente atlantista. Più in generale, il Partito rifiuta e condanna ogni forma di aggressione e di violenza tra le nazioni.