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L’Italia ricorda i camion militari che morirono di malattia del governo due anni dopo

L’Italia ricorda i camion militari che morirono di malattia del governo due anni dopo

ROMA, 18 marzo, il Presidente della Repubblica Sergio Materella ricorda oggi le lunghe code di “camion militari che trasportavano vittime del virus ancora sconosciuto” nel nord del Paese, esattamente due anni prima dello scoppio dell’epidemia. Data di iscrizione alla “memoria degli italiani” dopo la perdita di oltre 150.000 parenti. In un commosso messaggio alla vigilia della Giornata Nazionale in memoria delle vittime del Covit-19, Materella ha citato decine e decine di mezzi militari con le bare, per poi girare la città di Bergamo per essere cremato in altre città. Ha “tutto il dramma di un’epidemia”. “Ci inchiniamo in memoria delle vittime. La comunità nel suo insieme riconosce il dolore delle loro famiglie”, ha detto. La Giornata della Memoria viene celebrata con molti eventi in tutto il Paese per commemorare le vittime della tragedia mortale che l’Italia ha vissuto e ha causato 157.442 vittime fino ad oggi, una delle più devastanti al mondo, e ora è solo all’inizio. Rimuovere le restrizioni dovute all’infezione. L’Italia è diventata l’epicentro dell’epidemia in Europa due anni fa: il 21 febbraio 2020 è stato confermato il primo caso nella città di Kodokno, dopodiché l’epidemia si è diffusa a macchia d’olio in tutto il Paese. Ma si trattava di camion militari pieni di bare per cremazione dal bergamasco a Versailles, Modena, Birmania e altre città, poiché la cremazione della città traboccava, segnalando la sua serietà al Paese e all’Europa. Andando avanti. Nel suo messaggio, il presidente Materella non ha dimenticato di ringraziare “scienziati e ricercatori, medici, infermieri, operatori sanitari, amministratori pubblici, dirigenti della protezione civile, uomini e donne della Protezione civile, militari e polizia, volontari”. , Che è “una fortezza di cui possiamo fidarci”. “Il senso del sacrificio, la consapevolezza di assumersi la responsabilità gli uni degli altri, come ha dimostrato la maggior parte dei nostri concittadini, crea un’eredità preziosa per le sfide che il Paese deve affrontare, che non va sprecata”, ha concluso. EFE mr/fp (fonti archivio www.lafototeca.com: cod, 12304647, 12304666, 12304649 e altri)

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