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Torna il virus del Nilo: l’Italia conferma il primo caso in Europa quest’estate

Torna il virus del Nilo: l’Italia conferma il primo caso in Europa quest’estate

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Questa malattia, trasmessa dalle punture di zanzara, può causare un’infezione neurologica. Nel 2018 la massiccia diffusione del virus ha ucciso 19 persone in Italia

Puntura di zanzara.
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Il Febbre del Nilo È tornato in Italia una malattia trasmessa dalle punture di zanzara. Lo afferma l’Istituto superiore di sanità italiano, che ha confermato il primo caso di infezione nell’uomo. In questo caso, il paziente è stato colpito dal virus A.infezione neurologicaIl sistema sanitario italiano assicura che dal 6 luglio nessun caso umano di virus West Nile sia stato segnalato negli Stati membri dell’UE.

Nel 2018, un focolaio del virus del Nilo occidentale in Italia ha causato 365 casi confermati e 19 decessi per malattia.

Il Febbre del Nilo È una malattia causata dal virus del Nilo occidentale e diffusa in Africa, Asia occidentale, Europa, Australia e America. Si trasmette non da persona a persona, ma dalla puntura delle zanzare, soprattutto della famiglia Culex. Altri serbatoi sono uccelli selvatici e alcuni mammiferi, in particolare cavalli, ma anche cani, gatti e conigli, e nell’Europa meridionale il virus è ben radicato negli uccelli. All’inizio degli anni 2000, i primi casi sono stati segnalati nei cavalli colpiti e, a partire dal 2008, le infezioni umane si sono verificate in diverse aree.

sintomi

La maggior parte dei feriti Non compaiono sintomiMa in due casi su 10, il virus può causare febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati ed eruzioni cutanee.

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Questi sintomi possono durare alcuni giorni e, in rari casi, alcune settimane e variano notevolmente a seconda dell’età della persona. Nei bambini la febbre lieve è più comune, nei giovani adulti febbre alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.

Nei bambini molto piccoli, negli anziani e nei soggetti debilitati, i sintomi possono essere più gravi, con febbre alta, forte mal di testa, debolezza muscolare, confusione, tremori, menomazione visiva, intorpidimento, convulsioni e persino paralisi e coma (1 persona su 150 ). In 1 caso su 1.000, il virus può causare Meningite o encefalite fatale. Il periodo di incubazione va da 2 a 14 giorni dopo la puntura di una zanzara infetta, ma può arrivare fino a 21 giorni negli individui con sistema immunitario indebolito.

Trattamento e prevenzione

Non esiste un trattamento specifico per la febbre del Nilo occidentale. Nella maggior parte dei casi, i sintomi scompaiono da soli entro pochi giorni o al massimo poche settimane. Nei casi più gravi è necessario il ricovero. Non esiste nemmeno un vaccino: attualmente, la prevenzione consiste nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzara attraverso l’uso di repellenti per insetti e zanzariere e lo svuotamento dei bacini d’acqua stagnanti. I comuni a rischio dovrebbero condurre la disinfezione pubblica.

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