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Scambio e false indagini con la Juventus

I “falsi scambi” dei prezzi dei giocatori sono stati giudicati uno stratagemma contabile per garantire i budget finanziari. aprire un’inchiesta contro Juventus È un’occasione per il calcio italiano di mettere in discussione una pratica molto diffusa, rispetto al doping finanziario.

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Perché indagare?

Il Juventus È oggetto di indagine sulle loro recenti firme e sul modo in cui sono stati riportati i risultati finanziari, tra il 2019 e il 2021.

Secondo l’accusa, il club dei 36 “Scudity”, che è quotato in borsa, avrebbe potuto fornire informazioni false agli investitori, creando fatture per operazioni inesistenti.

I ricercatori stanno studiando un totale di 282 milioni di euro (319 milioni di dollari) in plusvalenze, secondo i media.

Diversi leader, tra cui il presidente Andrea Agnelli, sono stati indagati e gli uffici del club sono stati perquisiti nel fine settimana.

ha affermato John Elkann, presidente della holding della famiglia Agnelli, che controlla Juventus.

Il Juventus È anche oggetto di un’altra inchiesta su firme discutibili, che il sindacato ha avviato a ottobre.

Cosa sono gli “scambi fittizi”?

Al centro di questa indagine c’è una pratica diffusa – illegale – diffusa ormai da diversi anni: gli “scambi spuri”, la vendita incrociata di giocatori tra due club, con pochi o nessun denaro.

chiaro esempio? firme simultanee di Arthur e Miralem Pjanic tra Barcellona e il Juventus L’anno 2020. Nonostante i prezzi annunciati (72 milioni di euro per il primo e 60 euro per il secondo), sono stati scambiati pochi soldi. Ma l’impatto sui conti dei club è stato immediato, grazie all’idea delle plusvalenze.

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Nel processo di trasferimento, il costo di acquisto del giocatore viene ripartito come ammortamento lungo la durata del suo contratto. Ma le plusvalenze finali vengono immediatamente accreditate sui conti.

Insieme a ubriacone Il Juventus Ha generato una plusvalenza di 43 milioni, la seconda più grande della sua storia.

Il Juventus, il cui stipendio è cresciuto esponenzialmente con l’arrivo di Cristiano Ronaldo nel 2018, ha raddoppiato questo tipo di operazione.

Un altro esempio è successo all’inizio del 2021. Marley Ak ha firmato Juventus, per otto milioni di euro, e Franco Tongia è arrivato a Marsiglia. Il Torino FC ha realizzato una plusvalenza di 7,8 milioni di euro.

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Quali rischi corre la Juventus?

Molti esperti confermano l’abuso di questo sistema di “scambi fasulli”, con prezzi di vendita ai giocatori che non corrispondono al loro status, che consentono grandi plusvalenze senza l’introduzione di denaro contante.

“Sono stimolanti finanziari, modificano gli equilibri del mercato e distorcono la concorrenza”, ha detto mercoledì in Tunisia. Corriere dello Sport Scarfone Abogado Salvatore.

“La difficoltà sta sempre nel dimostrare l’intenzione fraudolenta di aumentare la valutazione”, ha aggiunto.

per me JuventusLa stampa ha riferito che l’indagine si basa principalmente sulle intercettazioni telefoniche.

Al di fuori dell’ambito legale, al momento non c’è dubbio, gli elementi raccolti verranno inviati alla federazione, che potrebbe sanzionare un club che commette frode finanziaria nello sport. A seconda della gravità, può variare da una multa alla sospensione dal torneo, fino al ritiro dei punti.

Il Chievo Verona ha perso tre punti nel 2018 per aver effettuato operazioni farsa che gli hanno permesso di pareggiare i conti per accedere al torneo. Nel 2008, Inter e Milan hanno ricevuto multe per plusvalenze fraudolente.

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Cambiare le regole?

Questa indagine include uno dei club più importanti d’Italia, a 15 anni dallo scandalo Calciopoli che ha portato alla sua retrocessione al secondo posto per la sua influenza sugli arbitri.

“Siamo consapevoli della nostra incapacità di rispondere a questo terreno un po’ scivoloso, ma sappiamo che possiamo, con alcune precauzioni, adottare misure che possano limitare l’impatto di questo fenomeno”, ha annunciato a fine ottobre il presidente della Repubblica Italiana Federazione, Gabriel Gravina, dopo l’avvio delle indagini.

Il sindacato sta valutando di non tenere conto delle plusvalenze quando non c’è flusso di cassa nelle rimesse, secondo Calcio e Finanza.

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