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Risveglio improvviso, di Josep Oliver Alonso

Risveglio improvviso, di Josep Oliver Alonso

Il 15 giugno, appena una settimana dopo l’ultima riunione della Banca Centrale Europea, Lagarde ha dovuto contattare urgentemente la direzione della banca. motivi? Contenendo il deterioramento del debito pubblico nel sud dell’eurozona, poiché sia ​​la Spagna che l’Italia i rendimenti hanno raggiunto valori mai visti negli ultimi otto anni. Un cambiamento abbastanza prevedibile, perché alzando i tassi di interesse e bloccando gli acquisti di debito per controllare l’inflazione, sono riemersi problemi strutturali nei paesi del Sud.

La Banca Centrale Europea si trova di fronte a una situazione che non è stata affrontata prima: per controllare l’inflazione deve alzare i tassi di interesse; Ma allo stesso tempo deve essere contenuto per evitare che si impadronisca dei paesi meno solvibili e metta a repentaglio le finanze pubbliche di Italia, Spagna, Portogallo o Grecia. Due obiettivi apparentemente incompatibili riflettono una contraddizione insolubile: identica politica monetaria per tutti i paesi che si trovano ad affrontare realtà economiche e finanziarie molto diverse. In questo caso, la Banca Centrale Europea ha annunciato l’implementazione di uno strumento anti-frammentazione: un meccanismo che impedisce ai tassi di interesse del Club Med di deviare troppo dai tassi in Germania e in altri paesi dell’eurozona centro-settentrionale. Ma questo si può ottenere solo temporaneamente intervenendo nuovamente sui mercati e ottenendo più debito pubblico dal sud.

Con il sud incapace di riformarsi, ogni crisi presenta un futuro più difficile per l’euro

A quasi otto anni dall’acquisto del debito pubblico da parte della Banca Centrale Europea, siamo abituati a tassi di interesse assolutamente irrealistici che hanno consentito l’euforia fiscale e un aumento dei prezzi di attività di ogni tipo (finanziarie o immobiliari). Ma lo shock della guerra in Ucraina e la conseguente inflazione hanno provocato un improvviso risveglio a una realtà inquietante, anche se la Banca Centrale Europea ci sta concedendo, temporaneamente, tempo prezioso per evitare ulteriori mali.

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Ma non illudiamoci: abbiamo già esperienza con l’incapacità di riformare del sud. Per questo motivo, ogni crisi che l’eurozona deve affrontare mostra un futuro più difficile per l’euro: prima è stata la crisi finanziaria; Poi quel covid. Ora la guerra in Ucraina e l’inflazione. E domani, che si tradurrà nella vittoria degli euroscettici Fratelli d’Italia o Liga Norte nel prossimo concorso elettorale italiano.

Nonostante ci sforziamo, sembra difficile ogni giorno che passa mantenere un’unione monetaria in cui il Sud sembra non credere, come mostra il suo comportamento economico e finanziario. Bisogna ammettere che, dopo oltre vent’anni di utilizzo dell’euro, i paesi mediterranei non hanno saputo riformare le proprie economie per conformarsi al modello tedesco di crescita e indebitamento, unico modello che garantisce, in assenza di unione politica , la stabilità dell’euro. Ancora una volta, la Banca Centrale Europea ci sta facendo guadagnare tempo. fino a quando?