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MSF non ha ricevuto risposta dall’Italia per quasi un giorno alla sua richiesta di approdo sicuro per 572 migranti.

MSF non ha ricevuto risposta dall’Italia per quasi un giorno alla sua richiesta di approdo sicuro per 572 migranti.

Medici senza frontiere ha condannato sabato che l’equipaggio della sua nave di salvataggio “Geo Parents” ha trascorso quasi un giorno senza ricevere risposta dalle autorità italiane o maltesi alle richieste di approdo sicuro per le 572 persone a bordo. Acqua dal Mar Mediterraneo.

Il capo delle operazioni di MSF a bordo, Riccardo Gatti, avverte che tra i migranti soccorsi ci sono quelli con infezioni cutanee e respiratorie, rendendo obbligatorio l’ingresso della nave in porto dopo dieci giorni di navigazione.

“Abbiamo chiesto al governo italiano ogni giorno davanti al governo maltese un porto di sbarco. Un porto di non arrivo”, ha affermato il funzionario di MSF. Tra i soccorsi, ha detto ieri l’Ong, c’erano tre donne incinte e più di 60 minori.

“L’ultima richiesta è stata fatta ieri sera alle 22. Non abbiamo ricevuto alcuna risposta al riguardo, nessuna indicazione”, ha aggiunto nei commenti postati sull’account Twitter ufficiale della Ong.

Le autorità italiane, già sotto il governo del presidente del Consiglio Giorgia Meloni dei Fratelli d’Italia, hanno rivelato mercoledì di rifiutarsi di consentire ai migranti salvati dalle navi di varie ONG nel Mediterraneo. Sono proprio i paesi le cui bandiere sventolano queste barche ad accogliere i migranti in questione.

“Non possiamo riportare indietro i migranti soccorsi in mare da navi straniere che operano senza alcun coordinamento con le autorità”, ha affermato il neo ministro dell’Interno Matteo Piandedosi nei commenti raccolti dal ‘Corriere della Sera’.

Piandedossi questo sabato ha affrontato proprio la polemica per l’ingresso di venerdì in porto di una nave di salvataggio di una Ong tedesca.

Sbarco controverso a Catania

L’organizzazione umanitaria tedesca SOS Humanity ha smentito la versione del ministro dell’Interno secondo cui la nave “Humanity 1” è stata costretta in acque italiane con profughi africani.

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“Non vogliamo mai andare a Catania senza meritare il porto dalle autorità competenti”, ha detto sabato la portavoce Petra Griszok a dpa.

La nave, con circa 180 migranti soccorsi, era andata alla deriva al largo della costa orientale della Sicilia verso le acque italiane a causa del maltempo, ha detto Grissok. Tuttavia, lo fece solo dopo aver “autorizzato espressamente” il Porto di Catania.

Secondo Kryshok, le autorità hanno chiesto a Humanity 1 di non viaggiare entro sei miglia nautiche dalla costa, cosa che l’equipaggio ha rispettato.

Il ministro Piandosi ha detto venerdì sera che il governo aveva “ordinato” alla nave di ancorare a Catania. Di conseguenza, le autorità hanno dovuto verificare se ci fossero persone sbarcate a causa di disturbi fisici. Il ministro non ha spiegato quando si sarebbe svolta questa valutazione.

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