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Montero ed Escriva concordano di stabilire un congedo mestruale a spese dello Stato sin dal primo giorno |  Economia

Montero ed Escriva concordano di stabilire un congedo mestruale a spese dello Stato sin dal primo giorno | Economia

“Riconosceremo per legge il diritto delle donne con periodi dolorosi a una disabilità speciale temporanea, pagata dallo Stato sin dal primo giorno”. Così la ministra per le Pari opportunità, Irene Montero, ha annunciato sul suo account Twitter la decisione del governo di approvare questo tipo di permesso e di farlo finanziare fin dall’inizio dalle casse pubbliche piuttosto che dalle aziende.

Alla fine è stato possibile concordare questa misura tra i ministeri dell’uguaglianza e della sicurezza sociale per includere questa riduzione nella futura legge sull’aborto, afferma Efe, citando fonti governative. Con non tutti i partiti chiusi e il testo pervenuto al Consiglio dei Ministri martedì prossimo 17, fonti esecutive hanno confermato quanto affermato da Montero: Le perdite saranno ipotizzate sin dal primo giorno dalla Previdenza sociale e non dalla società, e inoltre il minimo citato non sarà necessario come è Il caso con altre disabilità temporanee comuni.

Le fonti affermano che il congedo non includerà un numero di giorni specifico, ma sarà quello di cui ogni donna ha bisogno. Attualmente, i regolamenti per il congedo per malattia per emergenze comuni affermano che il congedo per malattia è assunto dalla Previdenza sociale dal 16 e fino ad allora è l’azienda che lo paga. Sebbene vi sia un’eccezione, il congedo temporaneo per invalidità dovuto a infortunio sul lavoro o malattia professionale, finanziato dallo Stato dal primo giorno di congedo. Pertanto, il congedo per malattia dovuto alle mestruazioni è assimilato a queste ultime anche se non è causato da motivi professionali.

Finora le misure più vicine a proporre la parità sono quelle adottate da alcuni comuni, come Girona, che consentono otto ore al mese di assenza dal lavoro che possono essere retribuite in seguito. Anche Sabadell, dove il Consiglio dei portavoce ha approvato all’unanimità la proposta dell’ERC di creare un permesso fino a dodici giorni all’anno per i dipendenti che lavorano in municipio e nelle imprese municipali.

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A Madrid, Mas Madrid vuole proporre l’attuazione di un permesso di periodo per ore rimborsabili, mentre nelle Isole Baleari, la Confederazione della divisione STEI di Concel de Mallorca e l’Istituto degli Affari Sociali (IMAS) di Maiorca hanno chiesto l’attuazione di un permesso per lavoratori durante le mestruazioni o la menopausa.

In Europa non esiste. In Italia una proposta di legge in tal senso è stata presentata nel 2016 ma non è mai stata approvata, in Francia non c’è nulla di ufficiale ma questo è un argomento in discussione e in Germania una donna può andare dal medico di famiglia a basso prezzo per via dei crampi mestruali , ma dipende dall’apprezzamento del medico.

Sì, è riconosciuta in Giappone dal 1947, in Corea del Sud, Indonesia e Zambia, da anni la legislazione sul lavoro prevede la cosiddetta “Festa della mamma”: ogni dipendente ha diritto a un giorno libero al mese senza necessità di fornire un certificato medico o per giustificarsi al datore di lavoro.