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M5S si blocca in Italia

M5S si blocca in Italia


  • Da settimane la situazione relativa al prossimo carico di armi in Ucraina divide il partito


  • Un incontro del fine settimana ha messo sul tavolo la possibilità di espellere dal partito Luigi Di Maio, attuale ministro degli Esteri


  • L’Atlantico si confronta con quello che il comandante Giuseppe Conte difende da settimane: basta armi

Questa settimana sarà definitiva per il futuro del M5S, il partito che quattro anni fa era alle elezioni la forza più votata e che sopravvive ancora da 239 deputati al parlamento italiano. Ma in questo periodo le cose sono molto cambiate, non solo nei numeri che preannunciano un forte calo alle elezioni politiche del 2023, che si stima scenderà di 20 punti, ma anche nella particolarità del partito, che ora sta affrontando la sua giorni più bui. Dall’elezione del Presidente della Repubblica lo scorso gennaio, evento che ha messo fine alle tensioni politiche, le due posizioni prevalenti e contrapposte hanno cominciato a prendere forma. Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, è stato sempre più vicino al presidente del Consiglio Draghi e il leader organico del M5S, l’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte, si è confrontato con la sua dirigenza cercando di prendere le distanze dalle posizioni di governo. Ora la guerra è più divisa che mai e gli ultimatum non sono più solo interni, ma sono diventati di dominio pubblico.

Da giorni si lavora sulla maggioranza che compone l’esecutivo italiano – tutti i partiti tranne i “Fratelli d’Italia” di Georgia Meloni – Per mettere insieme un testo congiunto su diverse misure, tra cui un tetto ai prezzi del gas e imminenti aiuti militari all’Ucraina, che il primo ministro dovrà presentare giovedì a Bruxelles. Ma nonostante gli sforzi per l’unità, non si sa ancora se il parlamento italiano riuscirà a superare questa prova. Lo scoglio che ormai fa parte del M5S, la sinistra populista italiana guidata da Giuseppe Conte insiste sulla questione dell’invio delle armi e mette al centro questa esigenza, come ha difeso per settimane l’ex presidente del Consiglio Conte. Ma dall’altra parte del movimento, FM Di Maio si rifiuta di assecondare le richieste del suo partito e chiede saggezza e responsabilità Senza esitazione a scommettere sulla posizione atlantica ed europea che difende dalla sua posizione all’interno del governo.

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Tutti gli allarmi sono suonati Il fine settimana quando Il M5S ha deciso di organizzare un vertice per determinare la decisione da prendere sulla ferma posizione del ministro Luigi Di Maio, Prima della rottura con la disciplina di partito, che per settimane ha segnato la sua linea rossa mandando ama. Ormai non si parlava più di mezze misure o di fuorvianti stampa, il partito ha pensato di intervenire direttamente di fronte all’impossibilità di raggiungere un accordo. Le critiche emerse sono state “Lontano dalle origini della festa” Ciò creerebbe una distanza enorme tra le due posizioni, Conte vs. Di Maio, che in questo momento sta forzando una soluzione da una parte o dall’altra. In un primo momento si è presa in considerazione anche la sua espulsione dal gioco, ma alla fine si è congelata la possibilità di un rimprovero così duro.. La risposta inviata dalla squadra del ministro degli Esteri, dal Consiglio Affari Esteri del Lussemburgo, è stata “stufa dei continui attacchi” e ha chiesto cautela di fronte alla debolezza del governo italiano in un’ipotesi così difficile. dalla guerra.

Senatore a cinque stelle, Vincenzo Presto, Risposte a NIUS sull’atmosfera inquietante che ha prevalso nel suo partito nelle ultime ore e Si rende conto che potremmo dover affrontare una frattura finale nei prossimi giorni. Difende la posizione di Di Maio, che definisce prudente, e ritiene che la sua posizione di ministro non sia in pericolo. Fa appello ai numeri e chiarisce che la Segreteria di Stato ha il suo sostegno. “Cosa potrebbe mettere a repentaglio che il M5S voterà in modo compatto una proposta sulla questione delle armi per l’Ucraina, ma questo non accadrà. Il problema non è lui, sono le decisioni unilaterali del partito in un momento complesso come questo”, spiega. Pertanto, la sua continuazione nel governo non sarebbe in pericolo, nonostante il M5S gli abbia ritirato parte del sostegno o lo abbia espulso direttamente dal partito. Ciò che salverebbe Di Maio è che non è solo nella sua defezione dalla carica di capogruppo Conte, ma che questo trentenne sarà dalla sua parte.

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Pietro Salvatore, Giornalista politico dell’Huffington Post Italia, stima l’interesse elettorale per questa divisione dei ruoli all’interno del M5S. «Conte è più preoccupato che mai, da quando era alla guida del partito i sondaggi sono sempre stati più allarmanti e vede entrambe le sue apparizioni pubbliche con una strategia elettorale.“. Per quanto riguarda la relazione tra i due, sa che nelle ultime settimane si è solo fatto più freddo e non si sono parlati. ‘Distanza astrale’ fissata dal giornalista. Mattia Guede Il professore di scienze politiche all’Università di Siena fa notare anche che Giuseppe Conte è già “in campagna elettorale”, e invece Luigi Di Maio sta tornando alla sua carica nel governo e questo addolcisce la sua posizione. I due rappresentano dozzine di fatti politici che il movimento mette insieme. Quello che è, per come è nato, è un partito in cui si accumulano le sensibilità. E si è mostrato in questi cinque anni di politica che hanno formato un governo con la Lega, con i socialdemocratici e ora con una grande alleanza tecnica. Se leggi il suo viaggio, ti renderai conto che molti dei cambiamenti hanno avuto un prezzo”, spiega. Ora la situazione sta esplodendo nell’aria e in poche ore il futuro del partito più votato d’Italia di quattro anni fa potrebbe cambiare per sempre .