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L’Italia studia se basteranno 3000 milioni per ridurre la bolletta energetica

Questo contenuto è stato pubblicato il 02 dicembre 2021 – 18:54

Roma, 2 dicembre (EFE). – Il governo italiano sta studiando se basteranno 3.000 milioni di euro per congelare nuovamente i canoni fissi di sistema nel primo trimestre del 2022 e fornire assistenza alle famiglie più vulnerabili, visto il previsto aumento delle bollette di luce e gas a seguito della prezzi più alti sui mercati internazionali e diritti alle emissioni di gas carbonio.

I progetti di bilancio pubblico per il 2022, all’esame del Parlamento e da approvare entro la fine dell’anno, prevedono già 2.000 milioni di euro per mitigarne l’impatto e ad esso potrebbero aggiungersi altri 1.000 milioni, ricavati dai minori costi. Lo ha detto oggi il viceministro dell’Economia Laura Castelli, in dichiarazioni a Radio 24, sui tagli alle tasse.

L’importo è insufficiente per associazioni di consumatori come Condacons o Consumerismo, che ritengono che serviranno almeno 10 miliardi. Il consumismo, infatti, mercoledì ha avvertito che ogni famiglia italiana pagherebbe fino a 3.368 euro di gas ed elettricità l’anno prossimo, il 57% in più rispetto al costo del 2021, se il governo di Mario Draghi non fosse intervenuto con la forza.

Il ministro dello Sviluppo economico Giancarlo Giorgetti ha detto giovedì in una seduta parlamentare che l’esecutivo sta analizzando la quantità adeguata di risorse per aiutare le famiglie e le imprese esposte all’aumento dei prezzi dell’energia, ma non vuole entrare nei dettagli sui numeri.

Da parte sua, il responsabile della trasformazione ambientale, Roberto Cingolani, ha confermato che il problema dovrebbe attenuarsi a marzo o aprile del prossimo anno, ma ha avvertito che l’Italia dovrà intervenire in modo più strutturale se la situazione dovesse continuare.

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“Se il costo del gas risulta strutturalmente più alto, bisognerà lavorare su altri aspetti per ricalcolare la bolletta”, ha detto.

Già tra luglio e dicembre di quest’anno il governo italiano ha stanziato 4.200 milioni per l’abolizione del canone fisso di sistema – che in Italia rappresenta circa un quinto del costo totale della bolletta elettrica e il 4% della bolletta del gas – e per i contributi alle famiglie in un situazione economica più difficile.

Tra settembre e dicembre anche l’imposta sul valore aggiunto è stata ridotta al 5% sulla bolletta del gas.

L’aumento dei prezzi dell’energia è stato uno dei motivi per cui l’inflazione nell’area dell’euro è salita al 4,9% a novembre rispetto allo stesso mese del 2020. EFE

lsc / jack

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