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L’Italia è in fiamme per una foto di Mussolini al ministero

Una foto del dittatore italiano Benito Mussolini è stata collocata al ministero dello Sviluppo economico, scatenando ieri una polemica nel Paese nel contesto di una mostra commemorativa di tutti i responsabili del portafoglio. Annulla” e chiede ad altri leader di rimuovere i loro ritratti.

“Ho ricevuto la notizia che sono state esposte le foto di tutti i ministri compreso Mussolini al ministero dello Sviluppo economico. In caso di condanna, chiedo umilmente di essere scagionato dal reato e di rimuovere la mia foto”, ha detto l’ex segretario generale del Pd (centrosinistra) Pier Luigi Bersani, che dal 2006 al 2008 ha ricoperto il ruolo di responsabile del ministero sui social.

Mussolini, capo del Regio Consiglio dei Ministri dal 1922 al 1943 e Duce della Repubblica Sociale Italiana dal 1943 al 1945, fu Ministro delle Corporazioni nel 1932, simile a quello che oggi in italiano si chiama Sviluppo Economico (Mize). .

“Quest’anno ricorre il 90° anniversario di Palazzo Piacentini, sede del Ministero dello Sviluppo Economico, inaugurato il 30 novembre 1932. Con l’inaugurazione della mostra Italia Geniale iniziarono gli sforzi per celebrare l’edificio dal punto di vista storico e culturale. versione del Volume Orbicolare e Galleria dei Ministri, dove una fotografia del Ministro delle Corporazioni Mussolini nel 1932”, sollevando una nota dal portfolio nel tentativo di spiegare la presenza del ritratto.

In ogni caso, ha promesso Mies, “per evitare polemiche, la foto di Mussolini verrà rimossa”. “Va ricordato che c’è un ritratto di Mussolini a Palazzo Sigi nella Galleria dei capi dell’Assemblea”, aggiunge il comunicato, riferendosi ad altre foto del dittatore negli uffici del governo del Paese.

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Da destra, il nuovo presidente del Senato, Ignacio La Russa, ha criticato la rimozione della foto come “cultura della cancellazione”, mentre Giancarlo Giorgetti, prossimo ministro dell’Economia, si è chiesto se “dobbiamo rimuovere anche noi”. Quartier generale dell’esecutivo, con un tono critico verso la conclusione di Mize.