Leonardo Ponzio ha presentato giovedì quale sarà la sua partita d’addio giocare Mercoledì 21 settembre allo Stadio Monumentale, Il giorno in cui anticipa un grande spettacolo per coronare la festa che sarà live per onorare il più grande vincitore del titolo nella storia di “Millionaire”.
L’uomo di Santa Fe ha tenuto una conferenza stampa come parte di quella presentazione, si è consultato sulle partite più importanti che aveva giocato con la maglia del River nei 12 anni in cui ha rappresentato il club ed è rimasto sorpreso dalla sua risposta alle partite di poker che ha menzionato il giocatore ha giocato il 23 giugno 2012 contro l’Almirante Brown al Nacional B: “La salita che è stata così importante”, Egli ha detto.
L’evento si è svolto all’insegna dello slogan “Addio all’eroe eterno” E lì Ponzio, microfono alla mano, ha ammesso di aver sempre voluto essere “qualcuno” in River: “Non ho sognato questo momento adesso, quello della partita d’addio, ma ho sognato di essere un giocatore in questo club”, evidenziato.
Come previsto dall’ex centrocampista, nella partita d’addio le squadre saranno composte principalmente da “campioni del 2015 contro campioni del 2018”, ha spiegato, “perché la gente del River vuole vedere tutti”.
Ho letto anche: Il River ha pareggiato 0-0 con l’Arsenal in una partita senza idee e ha perso l’occasione di avvicinarsi alla vetta del campionato.
Le quattro partite che Leonardo Ponzio ha messo in luce durante la sua permanenza al River
- “Quando ho debuttato con Lanos sul River Court.”
- “La promozione, perché era così importante”.
- “La cosa che tutti ricordiamo, il Gran Finale di Madrid, perché era così importante per l’istituzione e il momento di gloria in cui stavamo vivendo”.
- In quarto luogo, l’ultima volta che ho giocato (NdR: vs Colonia, a dicembre 2021), anche se non l’ha detto, sapeva internamente che sarei andato in pensione.
Ho letto anche: 10 anni dopo il ritorno di River in Primera: com’era la promozione
L’importanza di Marcelo Gallardo nella sua carriera
“Parlavamo sempre, anche se non eravamo amici. Ricordo che dopo che Barofero lasciò il fiume, Gallardo mi chiamò dicendomi che sarei stato il capitano perché sapeva che non sarei mai partito, quindi quando vennero i tempi in cui Non ho giocato, ho ricordato quel momento ed eccolo lì. Aiutami a capire che qualcuno è migliore di me, che la partita sarebbe stata giocata diversamente o che in quel momento era la cosa migliore. Gallardo mi ha migliorato nel gioco, nella tattica e nella domanda”.
“Ninja della musica. Analista. Tipico amante del caffè. Evangelista di viaggi. Esploratore orgoglioso.”