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L’attacco aereo in Italia è costato alle aziende sette miliardi di euro

L’attacco aereo in Italia è costato alle aziende sette miliardi di euro

Carlo Renzi, Responsabile del Coordinamento per la Difesa degli Utenti Italiani e delle Associazioni dei Diritti dei Consumatori (Codacons), ha aggiunto che solo a titolo di rimborso per i passeggeri queste compagnie dovranno sborsare circa due miliardi di euro.

“Anche in caso di sciopero, le compagnie aeree sono obbligate a fornire ai passeggeri i cui voli sono stati cancellati l’assistenza e il risarcimento previsti dalle normative europee”, ha detto domenica Renzi ai media locali.

Il Codacons ha addirittura annunciato l’attivazione di una piattaforma pensata per aiutare i cittadini a gestire questi rimborsi.

I vacanzieri a cui è stato negato l’accesso alle loro destinazioni a causa dello sciopero hanno il diritto di chiedere ad agenzie di viaggio, tour operator e strutture ricettive il rimborso integrale dell’importo pagato per servizi non fruiti, in base al principio della “forza maggiore”

Potrebbero anche agire contro le compagnie aeree, ha detto il funzionario, chiedendo il risarcimento dei danni morali dovuti a “vacanze devastate”, per un importo di circa 5.000 euro per passeggero.

I sindacati Filt-Cgil, Uiltrasporti, UGL-TA, Fit-Cisl e Unica hanno indetto uno sciopero in Italia per le richieste dei lavoratori, che ha cercato di prolungare l’intera giornata di oggi, che è durata finalmente quattro ore e ha causato la cancellazione di circa 600 voli.

Nei servizi pubblicati sui quotidiani locali Qui Finanza, L´Economía e Sky TG24, è stato indicato che allo sciopero del settore aereo avvenuto domenica si è unito il personale di terra del cosiddetto Ente Nazionale Assistenza in Aviazione (ENAV).

Vi partecipano i dipendenti delle compagnie aeree Ryanair, Vueling, Volotea, Ita, Wizz Air, EasyJet e Malta Air, che interesseranno circa centomila passeggeri, secondo le fonti.

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ENAV ha individuato fermate di lavoro presso aeroporti e centri di controllo a Roma, Brindisi, Milano, Padova, Bologna, Lamezia Terme, Napoli, Perugia, Pescara, Ciampino e Torino, tra le altre località.

“Questo nuovo atto di protesta risponde al persistere di condizioni inaccettabili in cui i dipendenti sono costretti a lavorare”, affermano in due dichiarazioni i sindacati Uiltrasporti e Filt-Cgil.

cmq / ort