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Draghi e Berlusconi sono tra quelli propagandati come il prossimo presidente dell’Italia

I legislatori italiani eleggeranno il prossimo presidente del Paese il 24 gennaio, con il primo ministro in carica Mario Draghi tra i contendenti.

Anche se le sue funzioni sono in teoria prevalentemente cerimoniali, il Presidente della Repubblica Italiana ha un ruolo di primo piano in caso di crisi di governo.

In questo contesto, il presidente uscente, Sergio Mattarella, si è rivolto a Draghi, ex capo della Banca centrale europea, a febbraio per succedere a Giuseppe Conte alla presidenza del Consiglio dopo che quest’ultimo aveva perso la maggioranza in Parlamento.

Draghi, 74 anni, ha guidato un’ampia coalizione di governo che va dalla sinistra alla Lega sovrana di Matteo Salvini e dall’ala destra a Silvio Berlusconi, che l’85enne vorrebbe vedere come presidente ma considera divisivo.

La stampa italiana parla da settimane anche dei diversi nomi che sono circolati per succedere a Mattarella, l’ottantenne siciliano che è riuscito a incarnare l’unità.

Tra questi c’è Draghi.

Interrogato ripetutamente sul suo futuro a fine dicembre, Draghi non ha risposto direttamente, dicendo ai giornalisti: “Il mio destino personale non ha alcuna importanza. Non ho particolari aspirazioni di questo o quel tipo. Sono un (nonno) uomo se voglio , al servizio delle istituzioni « .

Ma ha osservato che la sua eventuale uscita da capo del governo avrebbe scarso impatto sulla lotta del Paese alla pandemia o sull’attuazione del piano di rilancio da 261 miliardi di euro, che prevede miliardi di dollari di investimenti in sviluppo sostenibile, trasformazione digitale e riforme strutturali .

“Abbiamo creato le condizioni affinché (il piano) possa continuare”, ha detto. Il governo ha creato queste condizioni, non importa chi (responsabile) sarà. Le persone sono sempre importanti, ma il rovescio della medaglia è che è importante anche che il governo abbia l’appoggio della maggioranza” in Parlamento.

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Un altro candidato di spicco alla presidenza, che ha l’appoggio del centrodestra, è l’ex presidente del Consiglio Berlusconi. Quando è stato chiesto mercoledì se ritenesse che Berlusconi fosse un candidato valido, Draghi ha obiettato, affermando che valutare i potenziali capi di stato non era una sua prerogativa.

Altri che hanno ricevuto consigli per l’incarico includono l’ex presidente della Camera dei Deputati della Democrazia Cristiana, Pier Ferdinando Cassini; Già Capo del Governo e attuale Commissario Europeo all’Economia Paolo Gentiloni; e Giuliano Amato, un appassionato europeo di 82 anni che ha contribuito alla stesura della Costituzione europea.

Il metodo di elezione del presidente è molto complicato. Parlamentari e senatori, insieme a rappresentanti di 20 regioni italiane, radunano circa un migliaio di persone per votare.

Nelle prime tre votazioni è richiesta la maggioranza dei due terzi, ma dopo la quarta votazione è sufficiente la maggioranza semplice. Il voto è segreto, il che ha portato molte sorprese in passato, e molti elettori non esitano a infrangere la disciplina del partito.