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Comunicazioni tra inerzia organizzativa e ridefinizione del modello di business | Opinione

La danza dei massimi dirigenti che si sta svolgendo nel settore delle telecomunicazioni europeo, che comprende la recente sostituzione dell’amministratore delegato di Vodafone, Orange, Telecom Italia o Swisscom, è un esempio eloquente della difficile situazione di questo mercato, confermata da sempre più forte concorrenza, forte pressione sui risultati e un contesto normativo esigente. L’ultima di queste partenze è stata Nick Read, amministratore delegato di Vodafone, che è stato temporaneamente sostituito dal chief financial officer della società, Margherita Della Valle, in una decisione presa dopo gli scarsi risultati della società, le nuove aspettative di riduzione per quest’anno e il crollo della quota di mercato , che ha lasciato il 40% del valore nei quattro anni in cui Reid ha guidato lo Starter.

Nonostante il fatto che questa ondata di sostituzioni abbia individuato in ogni caso cause legate alle sfide che ogni azienda deve affrontare, il movimento dei dirigenti senior, il deterioramento dei risultati e l’andamento di questi valori di borsa indicano la necessità di ridefinire le caratteristiche di un modello di business che ha passato anni a lottare contro i venti contrari, gravato dall’impegnativo programma di investimenti, sotto la pressione delle guerre tariffarie, costretto ad adattarsi a un mercato in continua evoluzione e vincolato dalla politica di concorrenza europea che ne impedisce la crescita inorganica. Un esempio di strategia di riorientamento è il caso di Telefónica e la sua decisione di diversificare il business ed entrare in settori al di fuori del tradizionale quadro delle telecomunicazioni, come le assicurazioni o l’autoconsumo voltaico.

I grandi operatori europei chiedono da tempo un quadro normativo più flessibile rispetto a Bruxelles, che ne riconosca le esigenze strategiche e tenga conto dell’importante contributo che hanno dato al processo di digitalizzazione dell’economia della società attraverso gli investimenti nelle infrastrutture di comunicazione. Parte di queste richieste include un trattamento fiscale che non penalizzi il settore a fronte delle condizioni favorevoli di cui godono le multinazionali online, ma anche una politica della concorrenza che consenta agli operatori di guadagnare forza e scala per poter fare grandi investimenti con un margine maggiore .. che richiede la diffusione del 5G, della fibra e della concorrenza in un mercato sempre più complesso e competitivo.

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