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Come evitare l’impunità biologica

Come evitare l’impunità biologica

Abbiamo tre decenni di radicata impunità, dall’attacco del 1992 all’ambasciata In Israele, è stato seguito dallo sfortunato evento criminale terroristico del 1994 all’AMIA-DAIA. Due anni fa, l’avvocato ufficiale a difesa degli imputati iraniani e dei membri di Hezbollah ha abilmente chiesto l’archiviazione del caso a causa del tempo trascorso, a cui il tribunale in carica ha rifiutato perché si trattava di un crimine umano. Le innumerevoli promesse fatte nelle varie amministrazioni nazionali che hanno governato in tutti questi anni vengono stemperate subito dopo aver commemorato le vittime e i sopravvissuti di tali atti criminali efferati e codardi.

Diritti umani delle vittime del terrorismo, tutelati dalla Legge 27.372, art. 8. c. e l’articolo 10, definitivamente a causa della mancanza di risultati in entrambi i casi, nonostante le raccomandazioni delle Nazioni Unite, nonché le numerose sentenze della Corte interamericana che raccomandano l’amministrazione della giustizia. Per questo, vittime e testimoni sono tenuti a testimoniare in un processo pubblico e orale, che non è ancora stato raggiunto a causa della mancanza di una dichiarazione investigativa da parte dell’imputato.

I presunti autori denigrano apertamente la giurisdizione argentina e se ne vanno liberi Con passaporti con immunità diplomatica in paesi simpatizzanti delle loro ideologie terroristiche. Ad oggi, due di loro sono morti per varie cause senza processo. Per evitare l’impunità biologica derivante dalla morte naturale delle vittime, dei testimoni e degli autori, è necessario disporre di un’unica legge che preveda l’immediato svolgimento dei processi in contumacia e/o per assenteismo. Nel processo, tutto verrà alla luce e potrebbero essere aperti nuovi casi con altri attori locali.

Dopo gli attacchi di Parigi del 2015 alla rivista Charlie Abdo E nell’Hypercacher, che ha lasciato un totale di 17 morti, un’epidemia coinvolta, sono stati processati 14 imputati, 3 dei quali in contumacia non sono stati trovati, ma è stato necessario processarli in un’unica operazione per due ragioni molto ovvie: generare diverse cause per lo stesso atto criminale contro la stessa organizzazione terroristica, e tutelare immediatamente i diritti delle vittime e delle loro famiglie. Possiamo citare diversi esempi di Paesi che hanno questo istituto legislativo-procedurale. la Federazione Russa, che ha recentemente condannato in contumacia la blogger Veronika Belotserkovskaya; Ucraina, dove l’ex presidente Viktor Yanukovich è stato condannato nel 2019; Bulgaria, il cui giudice ha condannato due membri di Hezbollah per l’attacco terroristico a Burgas. L’Italia ha condannato i criminali del Piano Condor nel 2019. Questo metodo procedurale è stato utilizzato anche da alcuni paesi del blocco sovietico, come l’Ungheria, che ha condannato l’ex calciatore Ferenc Puskas.

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Un caso simbolico emerso nella risoluzione 1757 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (30/05/2007), è stato il processo a Rafik Hariri, in cui Salim Ayyash è stato condannato per l’attentato con un’autobomba nel 2005. L’ironia è che è il genero di Muhammad Ayyash. Imad Mughniyeh, che era a capo dell’apparato di sicurezza esterna di Hezbollah e che è stato identificato come uno dei responsabili dei due attentati in Argentina.

Gli esempi abbondano e mancano le risoluzioni. Tanto che i motivi restano solo nei libri di storia E nella memoria collettiva di tutti come fatto non punitivo e che può assecondare le istanze internazionali, è sufficiente emanare una legge che recepisca l’art. 22 dello Statuto del Tribunale internazionale per il Libano, affinché la causa dell’attentato in AMIA-DAIA possa essere portata al dibattimento orale. Questa legge procedurale in contumacia coprirà solo atti classificati come crimini contro l’umanità, genocidio o guerra, commessi all’interno del territorio nazionale argentino. Una soluzione legale è possibile e ha portata in altri fatti che non sono soggetti a prescrizione, oltre a servire come prevenzione in futuro per questi reati. Se prenderanno la decisione e procederanno di conseguenza, sarà una piccola consolazione per i sopravvissuti e le famiglie delle vittime.

Dottore di ricerca in Scienze Politiche e Scienze Giuridiche

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