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Aleix Espargaró festeggia il rinnovo di Aprilia nel miglior tempo

Aleix Espargaró festeggia il rinnovo di Aprilia nel miglior tempo

Lo spagnolo Alex Espargaro (Aprilia RS-GP) ha festeggiato il rinnovo della Casa Noale per le prossime due stagioni con il miglior tempo nella prima giornata di allenamenti per il Gran Premio d’Italia MotoGP, sul circuito del Mugello.

Espargaro ha segnato in 1:45.891 battendo l’italiano Francesco “Pico” Bagnaia (Ducati Desmosedici GB22), che fino a quel momento era stato il più veloce nel secondo round e nella giornata in generale.

A differenza della Moto3, nella prima categoria della MotoGP c’erano alcuni piloti che hanno impiegato solo pochi minuti per ridurre i propri tempi, come è avvenuto con il francese Johann Zarco (Ducati Desmosedici GP22), che ha preso il comando quasi alla prima cambio di rollio Quasi tre decimi di secondo più veloce del record stabilito al mattino dal giapponese Takaaki Nakagami (Honda RC 213 V).

Il netto miglioramento per molti dei piloti non poteva che significare che molti dei piloti non hanno lavorato sul giro veloce del circuito della mattina, cosa che hanno fatto in questa seconda sessione, con l’obiettivo esplicito di cercare di ottenere una buona pratica valutazione per evitare la prima valutazione.

Oltre a Johann Zarco, caduto poco dopo alla curva 4, Enea Bastianini (Ducati Desmosedici GP21), Alex Rins (Suzuki GSX RR) e Aleix Espargaró (Aprilia RS-GP) sono riusciti a ridurre i tempi velocissimi.

Anche se i nomi che si sono distinti di più in quei primi minuti sono stati quelli di Marc Marquez (Repsol Honda RC213F), che al mattino aveva 19 anni ed è risalito al settimo posto, davanti al francese Fabio Quartararo (Yamaha YZR M). 1) E la mattina era undicesimo.

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Solo Nakagami e lo spagnolo Maverick Vinales (Aprilia RS-GP) hanno lottato contro il punteggio della mattina, così come l’australiano Jack Miller (Ducati Desmosidesi GP22) o lo spagnolo Paul Espargaro (Repsol Honda RC213F).

La caduta di Johann Zarco ha causato la prima bandiera rossa del weekend italiano tanto che con l’aiuto del circuito è stato possibile pulire la ghiaia della curva in cui è caduto a terra e lasciare l’intera area dove sono passati gli stessi piloti. Piloti sporchi.

Dopo la sessione ripresa da poco più di quindici minuti, Zarco è rimasto in pole position, con Bagnaia poco più di dieci secondi e mezzo e Nakagami terzo, incapace di avvicinarsi al suo miglior weekend italiano.

Alex Rins (Suzuki GSX RR) è stato il prossimo campione, negativo, quando è caduto alla seconda curva, ma ha cercato di tornare in officina il prima possibile per concludere la sessione con la seconda moto. Era il quinto.

Con il recente cambio ruota è iniziata la guerra delle strategie, in quanto molti piloti e team hanno cercato il miglior riferimento per tornare in pista e raggiungere l’obiettivo di essere nella classifica live due.

Il primo buon segnale in quegli ultimi momenti è stato determinato proprio dai piloti ufficiali Ducati, l’italiano “Pico” Bagnaia e l’australiano Miller, che si sono portati in testa alla classifica con 1:45.940 e 1:46.313, anche se entrambi hanno superato lo spagnolo Alex Espargaro quando ha analizzato in 1 : 45.891.

Il pilota Aprilia ha dimostrato che il prototipo di Noale gira “alla grande” su qualsiasi tipo di circuito e che è anche veloce, cronometrando sul lungo Mugello proprio a 352,9 km/h, il quinto più veloce in Italia, dietro alle Suzuki di Rins & Maire, e alla KTM Per il sudafricano Brad Bender e la Ducati di Zarco è caduto di nuovo, questa volta a 12 anni, anche se è riuscito a lasciare la pista con le proprie forze.

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Alla fine nessuno è riuscito a battere il record di Alex Espargaro, davanti a Bagnaia, Miller, Zarco, l’italiano Luca Marini (Ducati Desmosedesi GB22), Inna Bastianini, Brad Bender, Marco Pesicchi (Ducati Desmosedesi GB22) e Fabio Quartararo, e Paul Espargaro (Repsol Honda RC 213 V), che attualmente si assicura un posto nella seconda classifica, con Jorge Martin (Ducati Desmosedici GP22) e Marc Márquez (Repsol Honda RC 213 V) appena tra gli altri.

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